23 Ottobre 2020
Coldiretti Piemonte – maltempo: sos miele con arnie distrutte rischio aumento importazioni

Ai consumatori: leggere con attenzione l’etichetta poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria

Con l’autunno e i primi freddi cresce la voglia di bevande calde, tisane e cibi toccasana per rafforzare le difese immunitarie per questo il miele è tra i più indicati sia come dolcificante sia come ingrediente per preparare dolci, ma anche proprio per apportare energie all’ organismo.

Il maltempo, però, che ha colpito ad inizio mese di ottobre il Piemonte ha messo in ginocchio il comparto apistico facendo perdere oltre 3 mila arnie, travolgendo dall’acqua e dal fango intere postazioni e causando, quindi, la distruzione degli alveari e la morte delle api.

“I danni ammontano ad oltre 1 milione e 600 mila euro – spiegano  Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – che vanno a sommarsi alle difficoltà che il comparto ha avuto negli ultimi anni tra siccità, gelate e spopolamenti che hanno provocato scarse produzioni, senza dimenticare, ovviamente, l’emergenza Covid. Rispetto a quest’ultima, grazie alle nostre sollecitazioni, è stata aperta dalla Regione la Misura 21 del Psr 2014-2020 a favore anche delle imprese apistiche colpite dalla crisi determinata, appunto, dal Covid che non godono degli aiuti previsti dai provvedimenti adottati a livello nazionale. Il rischio è che venga incrementato ulteriormente l’arrivo massiccio di miele dall’estero che, spesso, di miele ha ben poco. A far, infatti, concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Per questo ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta, poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica. Alla luce di questa situazione, è opportuno che anche l’agroindustria scelga il vero miele Made in Piemonte, attivando progetti economici di filiera che possano garantire la giusta valorizzazione del prodotto ed il lavoro degli imprenditori, e che venga resa omogenea la legislazione comunitaria per non penalizzare le produzioni ottenute rispettando le rigide norme di sicurezza italiane rispetto a quelle dei Paesi con sistemi di controllo più permissivi, come avviene per il miele proveniente dalla Cina e dall’est Europa”.

 

 

 

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