26 Settembre 2025
Coldiretti Piemonte – Onu: l’agroalimentare italiano modello di longevità per il mondo

In occasione della Quarta riunione di alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili e sulla promozione della salute e del benessere, Coldiretti e Filiera Italia hanno approfondito la proposta italiana per una corretta alimentazione basata sul modello agroalimentare del nostro Paese. Presente la presidente di Coldiretti Piemonte e membro di giunta nazionale Coldiretti, Cristina Brizzolari.

“I dati scientifici dimostrano che una dieta sana, varia e bilanciata, fondata su alimenti naturali e legati al territorio, è uno degli strumenti più efficaci per prevenire le malattie croniche non trasmissibili. Per questo Coldiretti e Filiera Italia hanno richiamato l’attenzione sull’urgenza di difendere la Dieta Mediterranea, patrimonio culturale ed etico che ha contribuito a fare dell’Italia uno dei Paesi più longevi al mondo, oggi minacciata dalla diffusione di diete omologate con cibi artificiali e ultra-formulati. Se non invertiamo questa tendenza – affermano Cristina Brizzolari, Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale - rischiamo per la prima volta che le nuove generazioni abbiano un’aspettativa di vita inferiore a quella dei genitori”.

Gli Usa rappresentano, in tale ottica, un caso esemplare, essendo il Paese caratterizzato da un tasso di obesità della popolazione tra i più alti al mondo (circa 60%) legato principalmente al fatto che il 60% delle calorie quotidiane viene fornito da alimenti ultraprocessati ed ultraformulati. “No a etichette semplicistiche o tasse punitive su singoli ingredienti: la nutrizione va intesa in maniera olistica, educando i consumatori, a partire dai bambini, a scegliere cibi naturali, sani e sostenibili. Coldiretti e Filiera Italia hanno espresso soddisfazione per il testo di risoluzione che contribuiranno con la loro partecipazione diretta a presentare e discutere all’assemblea delle Nazioni Unite e che recepisce molte delle proposte italiane. In gioco c’è la stessa democrazia del cibo: garantire a tutti l’accesso a una dieta completa, sana e sostenibile”, concludono Brizzolari e Rivarossa.

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