6 Aprile 2023
Coldiretti Piemonte – Pasqua: colomba purchè sia con grano made in Piemonte

La colomba batte le uova di cioccolato nelle preferenze, ma in Piemonte piace anche il Salame del Papa

Colomba o uovo di cioccolato? Colomba, ma con il grano Made in Piemonte. Questo è l’auspicio di Coldiretti Piemonte affinché le produzioni dolciarie del territorio possano davvero contenere, anche alla luce delle speculazioni in atto a causa della guerra in Ucraina, il grano piemontese frutto del progetto di filiera del progetto di filiera Gran Piemonte tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari.

A livello nazionale, la colomba batte le uova di cioccolato e si classifica come dolce preferito delle feste anche se in più di quattro famiglie su 10 (41%) si preparano quest’anno in casa i dolci tipici della Pasqua, anche per effetto del caro prezzi scatenato dalla guerra. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sulla Pasqua degli italiani in cui si evidenzia che la colomba è presente nel 71% delle tavole, cinque punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata che non mancherà nel 66% delle case.

In Piemonte ad andare per la maggiore è anche il Salame di Pasqua del Papa, un goloso salame di cioccolato, tipico soprattutto della zona di Alessandria e delle Langhe, viene consumato nel periodo quaresimale e pasquale. Secondo una curiosa leggenda, infatti, nei secoli passati, durante la Quaresima, il consumo di dolci era proibito, così i cuochi inventarono questo singolare salame per soddisfare comunque il desiderio di dolcezza della propria clientela. L'impasto va preparato lavorando il burro morbido con zucchero a velo e poi aggiungendo cacao, uova, biscotti secchi sbriciolati, nocciole Piemonte Igp e rhum. Dopo avergli dato la forma di un salame, va fatto riposare in frigorifero per almeno mezza giornata e poi può essere gustato. Non mancano però anche i Tirà, biscotti tipici di Crescentino, in provincia di Vercelli, rustici, simili a minuscole pagnottelle che i bambini intingono volentieri nel latte ed i grandi in un vino liquoroso. Un tempo le donne li preparavano nelle proprie cucine per poi portarli a cuocere nei forni comuni.

“Per preparare i dolci della tradizione pasquale continua ad esserci una tendenza alla cucina casalinga anche per abbattere i costi spinti alle stelle dal caro prezzi che non ha risparmiato i prodotti di pasticceria – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. La guerra, oltretutto, sta dimostrando quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero per questo è ancora più importante creare, come abbiamo fatto in Piemonte, progetti di filiera che possano valorizzare le nostre produzioni, come il grano. Per questo auspichiamo che l’agroindustria possa essere sempre più attenta ad impiegare nelle produzioni dolciarie, come la tipica colomba pasquale, il grano coltivato in Piemonte. A chi ha scelto di mettersi ai fornelli, consigliamo di acquistare prodotti Made in Piemonte, presso i mercati di Campagna Amica, per essere certi della genuinità e tracciabilità, sostenendo, allo stesso tempo, l’economia e l’occupazione territoriale”.

 

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