17 Novembre 2015
COLDIRETTI PIEMONTE: PER LE MENSE NO A CIBI AL MASSIMO RIBASSO MA ALLA MASSIMA QUALITA’

Cibo sano, genuino, con prodotti del territorio. Così dovrebbe essere l’alimentazione proposta dalle mense, non solo scolastiche, al fine di tutelare i consumatori.
Inoltre, sugli appalti delle mense scolastiche si inseriscono sempre più le agromafie e a farne le spese è la salute ed il benessere  di 2 milioni di bambini tra i 3 e i 10 anni, che quotidianamente mangiano a scuola.
Il tema è stato discusso nello scorso mese di ottobre durante l’incontro “Corruzione e Agromafie” promosso dal Presidente nazionale Roberto Moncalvo e da Gian Carlo Caselli Presidente del Comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, con la partecipazione tra gli altri di Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Giovanni Legnini, Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura e Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
“Un importante passo avanti è stato fatto in seguito al convegno organizzato dall’Organizzazione grazie all’impegno del presidente dell’Anac Raffaele Cantone: la rivisitazione delle gare d’appalto per la fornitura di cibi alle mense scolastiche”, ha annunciato Delia Revelli Presidente di Coldiretti Piemonte.
D’altronde secondo l’indagine di Coldiretti/Ixè il 20 per cento degli italiani ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche ed il 42 per cento li ritiene appena sufficienti. L’83 per cento ritiene che le mense dovrebbero offrire cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare, mentre solo il 13 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.
“Il risparmio non deve essere l’unico fine da perseguire – ha continuato Delia Revelli -  per questo ribadiamo che nella ristorazione scolastica occorre puntare a gare dove non sia previsto il massimo ribasso, che comporta sicuramente l’utilizzo di prodotti di scarsa qualità. Meglio optare per le offerte economicamente più vantaggiose”.
“Per la fornitura di cibi alle mense scolastiche ed ospedaliere in Piemonte abbiamo due esempi virtuosi, nelle province di Asti e Cuneo, che consentono di valorizzare i prodotti del nostro territorio. – ha sottolineato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte – Inoltre abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione con Consip per formare anche personale in grado di accompagnare le aziende a proporre prodotti alle mense gestite dalla pubblica amministrazione secondo le procedure di accreditamento delle aziende stesse al fine di garantire la massima trasparenza e qualità”.
Per quanto riguarda le gare d’appalto, infine, è in ritardo l’applicazione degli “appalti verdi”, previsti per le mense di scuole e ospedali gestite dalla pubblica amministrazione, come ha evidenziato De Concilio: “Sono entrati nella normativa nazionale da oltre quattro anni, ma non sono ancora stati recepiti dai comuni, dalle province e dalle regioni. Questi appalti prevedono solo frutta e verdura di stagione, almeno il 20 per cento di prodotti Igp o Dop, il 15 per cento di carne biologica ed il 20 per cento di pesce proveniente da acquacoltura bio. Un meccanismo di punteggio che Coldiretti richiede da tempo per offrire prodotti tipici che tengano anche conto di un giusto rapporto qualità-prezzo”.

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