27 Maggio 2022
Coldiretti Piemonte – peste suina africana: nettamente insuficiente il numero di cinghiali abbattuti

Stop a inutili cavilli che bloccano operatività, sanzionare enti che rallentano irresponsabilmente depopolamento

“Non è ammissibile che ad oggi siano stati abbattuti solamente poco più di 2000 cinghiali quando l’obiettivo è quello di arrivare almeno a 50 mila. A sei mesi ormai dal primo caso di Peste Suina africana rilevato in Piemonte e a oltre due mesi dalla firma dell’ordinanza regionale per il depopolamento dei cinghiali ci sono azioni ancora completamente inattuate e  sta mancando, da parte della Regione, delle Province, degli istituti venatori e dei Parchi, una sinergia ed una collaborazione utile a far partire tempestivamente l’operatività di tutti i contenuti innovativi dell’ordinanza del 15 marzo scorso”. E’ quanto evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale in occasione del blitz degli agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma, a cui ha preso parte, portando la sua testimonianza, l’allevatore Marco Moro, dell’azienda suinicola “Da Pina” in Val Borbera, in provincia di Alessandria, che sta affrontando il “vuoto stalla”.

Gli allevatori della Coldiretti hanno anche portato in piazza i prodotti tipici Made in Italy che rischiano di scomparire a causa della peste suina, tra questo un posto importante è occupato dal Nobile del Giarolo,  prodotto esclusivamente con tutte le parti nobili del maiale, prodotto tipico piemontese,  delle zone tra le Valli Curone Grue, Ossona, Borbera e Spinti tutte a ridosso del Monte Giarolo, in provincia di Alessandria.

“La situazione è diventata insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale, che vegetale – proseguono Moncalvo e Rivarossa -. Le amministrazioni provinciali, gli ATC e CA che stanno di fatto rallentando ed il alcuni casi bloccando, con prese di posizione inaccettabili e strumentali, l’operatività devono assumersi la responsabilità economica, politica e sanitaria di non procedere col depopolamento dei cinghiali. E’, anzi, necessario che la Regione intervenga nei confronti di questi soggetti con azioni sanzionatorie, procedendo con il commissariamento dei comitati di gestione degli ATC e CA che bloccano effettivamente l’operatività. Tutta questa situazione di immobilismo si sta riversando sulle imprese agricole piemontesi che devono già fronteggiare gli sconvolgimenti del mercato ed i forti rincari dovuti alla guerra ucraina, oltre agli effetti delle pesanti limitazioni in zona infetta e buffer. E’ necessaria, quindi, una presa di posizione rapida e determinata della Regione affinché tutti gli enti responsabili attivino, senza ulteriori ritardi, le disposizioni straordinarie dell’ordinanza, con procedure snelle e univoche in tutto il territorio regionale”.

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