21 Aprile 2017
COLDIRETTI PIEMONTE: POLVERE DI LATTE MADE IN PIEMONTE PER UNA SANA E CORRETTA ALIMENTAZIONE

 Con il via all'etichettatura d'origine obbligatoria per il latte Uht ed i suoi derivati, partita definitivamente lo scorso 19 aprile, l'intero comparto lattiero caseario Made in Piemonte viene valorizzato e viene resa nota la carta d'identità delle produzioni per aprire una vera stagione di trasparenza.
A livello nazionale, vengono prodotte 11 milioni di tonnellate di latte vaccino, mentre all'estero vengono importate 8 milioni di tonnellate con un incremento, nel 2016, del 15 per cento rispetto al 2015. Per quanto riguarda il latte in polvere in Italia, se ne consumano quasi 100 mia tonnellate di cui oltre il 90 per cento proviene dall'estero. Gran parte del latte viene impiegato per le preparazioni di dolci, gelati, prodotti da forno. Il mercato italiano di questi ultimi si attesta, infatti, su oltre 1 milione di tonnellate e per la produzione impiega 168 mila tonnellate di materie prime lattiero casearie e 1 milione e 400 mila tonnellate di latte liquido, per quanto riguarda il gelato il mercato è di oltre 950 mila tonnellate e per la produzione utilizza 143 mila tonnellate di materie prime lattiero casearie e 1 milione e 600 mila tonnellate di latte liquido.
"Purtroppo, però, in questi prodotti la maggior parte di latte liquido ed in polvere utilizzata proviene dall'estero - spiega Delia Revellipresidente di Coldiretti Piemonte – Da qui scaturisce l’impegno che abbiamo preso per verificare la costruzione di una nuova filiera Made in Italy al fine di sostenere il consumo di latte in polvere italiano, sensibilizzando tutti gli attori della filiera stessa”.
"Non dimentichiamo, inoltre, che la polvere di latte viene impiegata per la produzione degli alimenti  per i neonati e per i bambini - sottolinea il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – E’ opportuno, quindi, incentivare, a livello piemontese e nazionale, l’utilizzo del nostro latte per la produzione della polvere, affinché si creino sul mercato alternative alle lobby delle multinazionali e si garantisca ai consumatori la provenienza e la salubrità dei prodotti. Questo anche a garanzia di una sana e corretta alimentazione, come i consumatori stessi chiedono, e per avere una effettiva ricaduta economica sul comparto e sull’indotto”.

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