7 Maggio 2015
COLDIRETTI PIEMONTE: POSITIVO L’INTERVENTO DELL’ANTITRUST SUL PREZZO DEL LATTE

Il prezzo del latte fresco in Italia dalla stalla allo scaffale aumenta più di quattro volte, con un ricarico del 317 per cento. Ecco che il latte pagato agli allevatori in media 0,36 centesimi, lo si trova sugli scaffali a 1,50 Euro al litro. Una situazione inaccettabile che ha portato alla chiusura di una stalla su cinque negli anni della crisi e alla perdita di 32 mila posti di lavoro. 

“Con la manifestazione Un giorno da allevatore, dello scorso 6 febbraio, stiamo continuando ad ottenere risultati di rilievo. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, infatti, ha avviato l’indagine conoscitiva sulla filiera lattiero casearia, come avevamo chiesto proprio durante la mobilitazione”, afferma Delia Revelli Presidente di Coldiretti Piemonte.
Coldiretti ed il Codacons hanno sollecitato, infatti, la necessità di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco.
 
“Per quanto riguarda il Piemonte, grazie all’accordo di filiera stipulato ormai da cinque anni, costituito da Compral Latte – Inalpi e Ferrero, il prezzo del latte indicizzato rispetta i costi di produzione dei nostri allevatori. - commenta Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte – Stiamo lavorando per rendere possibile ad altri allevatori di entrare in questa filiera”.
Tuttavia già oggi, il prezzo indicizzato costituisce un riferimento per le forniture ad altri acquirenti.

Il settore lattiero caseario piemontese ha numeri importanti: conta, infatti, 1900 aziende, oltre 8 mila addetti, vale 390 milioni di produzione lorda vendibile e ha a disposizione circa 8 milioni di quintali di quote.

In questo scenario, un ruolo importante avrà il decreto agricoltura, approvato dal Governo su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che raccogliendo importanti misure sollecitate da Coldiretti, vuole assicurare una maggiore trasparenza nella filiera con l’obbligo di contratti scritti, della durata di 12 mesi, in cui si vincolano gli acquirenti di latte crudo a corrispondere un prezzo che non vada sotto ai costi di produzione dell’allevatore.

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