7 Giugno 2011
COLDIRETTI PIEMONTE PRESENTA ALLA REGIONE UN DECALOGO PER LA SEMPLIFICAZIONE DEL SETTORE VITIVINICOLO: “INACCETTABILE, OGGI SERVONO DUE KG. DI CARTA PER PRODURRE UN LITRO DI VINO”.

Martedì 7 giugno, nella Sala Stampa della Giunta Regionale, Coldiretti Piemonte ha presentato al Presidente della Regione Roberto Cota e all’Assessore all’Agricoltura Claudio Sacchetto il “Decalogo per la semplificazione e la sburocratizzazione nel settore vitivinicolo”.
Il documento in dieci punti sintetizza le difficoltà burocratiche che gravano sul settore vitivinicolo e le prime azioni concrete da intraprendere per semplificare concretamente l’iter, armonizzando i diversi obblighi di legge connessi alla conduzione dei vigneti, alla produzione del vino ed alla commercializzazione.
“La burocrazia e la lentocrazia – dicono Paolo Rovellotti, presidente e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte - mettono in seria discussione la sopravvivenza delle 20.000 aziende viticole del Piemonte che, insieme a 10.000 cantine, danno lavoro a 24.000 addetti per un valore della produzione lorda vendibile di 400 milioni di euro. Oggi ci vogliono letteralmente due kg. di carta per tutti gli adempimenti che sono necessari a produrre una bottiglia di vino. Le linee operative che Coldiretti Piemonte ha indicato in questo documento serviranno concretamente a ridurre i passaggi superflui e tutta quella burocrazia inutile che soffoca le imprese vitivinicole”.
“Tra i primi passaggi necessari – evidenzia Maurizio Soave, presidente Coldiretti Asti e membro di Giunta con delega regionale al settore vitivinicolo - è necessario rimodulare le risorse regionali destinate al comparto vitivinicolo. Oggi, una buona parte dei contributi non è destinata alle imprese agricole. Chiediamo che una quota maggiore dei contributi regionali sia destinata agli investimenti in azienda. La Regione Piemonte deve diventare l’Ente garante di iniziative volte a risolvere gli odierni problemi di mercato, migliorando quelle norme restrittive che non permettono una snella commercializzazione dei vini e che spesso vincolano i consumatori a scegliere prodotti meno naturali del vino”.
Conclude il direttore Rivarossa, auspicando che il decalogo presentato al governo regionale possa contribuire alla sburocratizzazione a livello nazionale: “La Regione Piemonte, capofila nel settore vitivinicolo nella Conferenza Stato-Regioni, deve farsi portavoce delle difficoltà delle imprese  dinanzi al Ministro per la semplificazione normativa, perché le politiche ad hoc per la vera sburocratizzazione del settore sono indispensabili e non più rinviabili”.

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