21 Luglio 2011
COLDIRETTI PIEMONTE PRESENTA I GUARDIANI GIALLI DEL MADE IN ITALY

Venerdì 22 luglio a Torino in occasione all’iniziativa della “Pesca della Solidarietà” voluta da Coldiretti Piemonte, in cui 10.000 chilogrammi di frutta verranno smistati in Piazza San Carlo  e consegnati con 10 pulmini ai centri di accoglienza, saranno presentati ufficialmente “I Guardiani Gialli del Made in Italy”: volontari di Coldiretti che, a difesa del made in Italy e del made in Piemonte, avranno il compito di girare nei negozi e nei supermercati e verificare che la tracciabilità dei prodotti alimentari sia garantita, per evitare le speculazioni a danno delle produzioni italiane e, in particolare, di quelle locali.
“Coldiretti inaugura una forma di vigilanza a tutela del made in Italy e dei consumatori: i Guardiani del Made in Italy avranno una maglietta e un basco gialli contraddistinti da uno speciale logo identificativo in cui il simbolo di Coldiretti si accompagna a spighe alate – dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte – e saranno facilmente riconoscibili dai consumatori. Nel nostro Paese, il compito di vegliare sulla tutela igienico-sanitaria degli alimenti, con compiti preventivi, spetta al Servizio sanitario nazionale, mentre al Nucleo antisofisticazioni – NAS, e alla Guardia di Finanza, nelle rispettive competenze, è affidato il compito di reprimere gli illeciti. Proprio in questo ambito, i nostri volontari segnaleranno ogni situazione sospetta riguardante la genuinità e la sicurezza di un prodotto alimentare, dopodiché Coldiretti provvederà a denunciare le eventuali anomalie riscontrate direttamente agli organi preposti”.
“Questa nuova forma di vigilanza autogestita che parte dal Piemonte e viene presentata insieme alla ‘Pesca della Solidarietà’ vuole dare un segnale forte, di difesa del cittadino  – conclude Rivarossa -. I Guardiani Gialli del Made in Italy permetteranno di individuare i prodotti alimentari che vengono spacciati per italiani e non lo sono, a tutela dei consumatori e dei produttori, questi ultimi sempre più vittime delle speculazioni di un mercato globale, drogato da fattori anche di ordine finanziario, in cui i centri di condizionamento e di vendita scaricano i loro costi anche sui consumatori, andando così a colpire l'anello iniziale e quello finale”.

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