12 Marzo 2024
Coldiretti Piemonte: presentate le priorità per l’agricoltura made in Piemonte

Dal tema della qualità dell’aria alla gestione irrigua, dalle necessità per la filiera della carne di razza Piemontese alla peste Suina africana ed a molte altre questioni: ci sono temi su cui l’agricoltura Made in Piemonte non può più aspettare”. Esordisce così Coldiretti Piemonte durante l’incontro, che ha fatto seguito all’invio di una specifica lettera nelle scorse settimane, con il governatore, Alberto Cirio, al quale sono intervenuti il presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, il vice presidente con delega territoriale alla zootecnia, Bruno Mecca Cici, ed il delegato confederale, Bruno Rivarossa. Al tavolo erano presenti Matteo Marnati, assessore regionale all’Ambiente, Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura, Marco Gabusi, assessore regionale alle Infrastrutture ed Opere pubbliche, insieme allo staff tecnico dei vari assessorati. Un incontro che si è basato sulla necessità di affrontare le tematiche in modo operativo e concreto.

“Rispetto al tema della qualità dell’aria, per ovviare all’attuale normativa senza penalizzare eccessivamente solo le imprese agricole ed armonizzare le disposizioni regionali con quelle nazionali, abbiamo chiesto di studiare un modello basato sulle previsioni e sul meccanismo del semaforo per consentire gli abbruciamenti quando questa pratica si rende necessaria. Di fronte alla forte richiesta di Coldiretti di togliere l’obbligo della copertura della concimaia che, oltre ad avere dei costi insostenibili per le imprese, avrebbe anche un significativo impatto in termini paesaggistico-ambientali, la Regione si è impegnata ad analizzare ed a proporre soluzioni alternative con il nuovo Piano Stralcio per la Qualità dell’Aria – fanno notare Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Circa una migliore gestione irrigua, abbiamo ribadito, anche a fronte della neve e delle piogge di queste ultime settimane, l’urgenza di non disperdere l’acqua, di riorganizzare in modo più organico l’attuale situazione degli invasi e di sostenere, attraverso l’individuazione di specifiche risorse economiche, la costruzione e la ristrutturazione dei pozzi. La zootecnia da carne, legata soprattutto alla razza Piemontese, è stata, poi, attenzionata chiedendo uno specifico intervento di carattere straordinario e regionale, di almeno 1 milione di euro, a supporto delle imprese del settore. Per la Piemontese paliamo di un comparto che conta 310 mila capi, più di 4 mila aziende, oltre 10 mila addetti nel settore, con una elevatissima percentuale di giovani allevatori. Allo stesso modo, servono anche provvedimenti per le altre filiere in difficoltà. Infine, siamo tornati sul tema della Peste Suina poiché è fondamentale continuare, da un lato, ad incrementare il depopolamento dei cinghiali, soprattutto nelle aree dove si sono rilevati gli ultimi casi di peste, in modo da evitare, parallelamente, un ulteriore ampliamento delle zone di restrizione, e consentire, dall’altro lato, alle imprese suinicole la loro piena attività per tutelare il reddito aziendale. Si è aperto, quindi, un tavolo di confronto utile a sollecitare il reperimento delle risorse necessarie per far sì che il tutto si possa concretizzare nell’interesse dei vari comparti produttivi regionali. Ancor più alla luce delle necessità che si stanno evidenziando in questo periodo difficile, la nostra agricoltura necessita di una massima attenzione, di risposte concrete e rapide per questo, nel metterci a disposizione della Regione che ringraziamo per l’incontro, continueremo a monitorare i risultati”.

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