16 Settembre 2016
COLDIRETTI PIEMONTE: PRESENTATO IN POMPA MAGNA IL SALAME PIEMONTE IGP MA NASCE SENZA I VINCOLI NECESSARI PER VALORIZZARE I SUINI PIEMONTESI

 Presentato ufficialmente, presso Palazzo Lascaris a Torino, il Salame Piemonte IGP, dopo un iter durato oltre quattro anni che al termine ha portato ad ottenere l0indicazione Geografica Protetta. Originariamente si era richiesta la DOP che sarebbe stata più restrittiva rispetto al territorio di provenienza dei suini e di lavorazione del prodotto.
"Purtroppo il disciplinare di produzione del Salame Piemonte non indica come condizione fondamentale la provenienza piemontese dei suini - spiega Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – Non vi è, quindi, limitazione geografica dell’origine dei capi quando, invece, sarebbe opportuno che in etichetta ne venisse esplicitata la provenienza, se non piemontese, almeno italiana al fine di sostenere la produzione locale. Il così definito Salame Piemonte IGP rischia di non essere prodotto con suini nati ed allevati in Piemonte o quantomeno in Italia. Avremmo sperato – conclude Revelli - che anche la provenienza delle materie prime e dell’alimentazione degli animali fosse strettamente legata al nostro territorio. Su questa partita auspichiamo, quindi, un’apertura da parte degli industriali”.
"In questo modo non vengono valorizzati gli allevamenti del Piemonte e, conseguentemente, il messaggio ai consumatori rischia di non essere troppo chiaro. Inoltre, con le attuali disposizioni, il Salame Piemonte IGP non andrà a valorizzare il territorio e ad incrementare l'economia della regione e dell'intero Made in Italy", conclude
Bruno Rivarossa Delegato Confederale.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi