5 Marzo 2021
Coldiretti Piemonte – riso: dopo Usa anche Ue sospenda agevolazioni alla birmania

Dopo gli Stati Uniti, anche l’Ue sospenda le agevolazioni tariffarie alle importazioni di riso dei militari golpisti dopo la violenta repressione che ha provocato vittime anche tra i bambini. E’ quanto chiede la Coldiretti dopo che gli Usa hanno deciso di imporre nuove restrizioni alle esportazioni contro la Birmania in risposta al colpo di stato militare e l'escalation della violenza contro i manifestanti pacifici.

“La Birmania gode ancora di un sistema di preferenze generalizzato con l’Ue che si concretizza nell’applicazione dell’accordo Eba (tutto tranne le armi) che consente al Paese asiatico – fa notare Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo - di esportare in Europa tutto senza dazi, tranne appunto le armi. Un regime di aiuti concesso dall’Unione Europea che ha comportato ingenti aumenti delle esportazioni soprattutto nel campo del tessile e alimentare. Alla luce del colpo di Stato e della repressione di regime è quindi necessario attivare al più presto la sospensione totale del regime agevolato Eba, concesso dall’Unione Europea. Il paese asiatico, infatti, continua a godere delle esenzioni tariffarie sulle produzioni di riso della varietà Japonica che sono sospese, invece, per la varietà Indica per la decisione UE di applicare la cosiddetta clausola di salvaguardia”.

“E’ necessario che intervenga subito l’Unione Europea– sostengono Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale – perché il riso deve essere considerato un prodotto “sensibile” dalla Commissione Ue, evitando concessioni all’import nelle situazioni di mancato rispetto del diritto internazionaleColdiretti Piemonte ha prodotto, con il regista Stefano Rogliatti, il docufilm Rice to Love che ha dato la possibilità di far conoscere alla società la verità di quei luoghi e della situazione generata alle popolazioni dalle multinazionali e dai governi, rendendoci più consapevoli di cosa c’è dietro a quello che portiamo sulle nostre tavole. Ricordiamo l’importanza della risicoltura per il nostro territorio: il Piemonte, infatti, è la prima regione in Europa per produzione con 8 milioni di quintali, circa 1900 aziende per un totale di 117 mila ettari. Occorre, dunque, salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui, con l’emergenza Covid -19, l’alimentare  ha dimostrato tutta la sua strategicità”.

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