17 Aprile 2020
Coldiretti Piemonte -siccità: attivare azioni di prevenzione

A rischio colture con Fiume Po come a Ferragosto

E’ allarme siccità in Italia con il livello del Po come a Ferragosto per effetto delle precipitazioni praticamente dimezzate in un 2020 che si classifica fino ad ora come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,52 gradi rispetto alla media. E’ quanto emerge da una monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al primo trimestre dell’anno. ll Po, che nasce proprio in Piemonte a 2.020 metri di quota in località Pian del Re, alla base del Monviso, con 652 chilometri di lunghezza e 141 affluenti, non è mai stato limpido come in questo periodo in cui si è avuto il fermo delle attività industriali per evitare i contagi da Covid-19.

“A partire, soprattutto, sono i terreni secchi seminati a cereali che rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine - evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Sicuramente il bel tempo di queste settimane ha permesso agli agricoltori di procedere con le lavorazioni in modo ottimale, ma dall'altro sta rallentando la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità. In un Paese comunque piovoso come l’Italia che per carenze infrastrutturali trattiene solo l’11% dell’acqua, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione: vanno realizzate piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica, ma allo stesso tempo serve un piano infrastrutturale per la creazione di piccoli invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano. Sono urgenti, quindi, interventi - concludono Moncalvo e Rivarossa - di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico. Tutto questo sempre nell’ottica del «prevenire è meglio che curare», come si suol dire”.

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