30 Marzo 2021
Coldiretti Piemonte – siccità: con sfasamenti climatici al via irrigazioni di soccorso

Con il grande caldo fuori stagione il Po è in secca con lo stesso livello idrometrico della scorsa estate per effetto della lunga assenza di precipitazioni con l’allarme siccità scattato al nord proprio all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sullo stato del più grande fiume italiano con l’aumento anomalo delle temperature che ha costretto gli agricoltori alle irrigazioni di soccorso in tutto il nord Italia dal Piemonte all’Emilia Romagna, dal Veneto fino alla Lombardia. Al Ponte della Becca nel Pavese il livello idrometrico del fiume Po è di -2,66 metri, praticamente lo stesso registrato all’inizio di agosto nel 2020, con la portata del Grande Fiume, scesa per la prima volta quest’anno sotto la soglia dei mille metri cubi al secondo, con un -24% rispetto alla media del periodo.

In Piemonte si sta ricorrendo all’irrigazione soprattutto nella provincia di Alessandria per le cipolle appena seminate e nel saluzzese, in provincia di Cuneo, sono stati attivati gli impianti d’irrigazione per i nuovi astoni messi a dimora sulle orticole seminate o trapiantate e per i nuovi astoni della frutta.

“L’aumento degli eventi climatici estremi –commentano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità ha modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni. La mancanza di acqua rappresenta la condizione meteo più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Nonostante i cambiamenti climatici, l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto. Proprio per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile: un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale”.

Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi che, oltre a creare lavoro, avrebbe un basso impatto paesaggistico e andrebbe a recuperare di strutture già presenti.  L’idea è di costruire senza uso di cemento, per ridurre l’impatto l’ambientale, laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030. Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso  con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche di Università.

 

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi