21 Marzo 2023
Coldiretti Piemonte – siccità: serve ristrutturazione del sistema irriguo regionale

Assurdo che solo l’11% dell’acqua piovana venga conservata, agire nell’immediato

 Piogge diminuite dell’85%, riempimento del Lago Maggiore al 40% con l'ente regolatore che conferma la scarsità di risorsa idrica nei bacini di valle come mai negli ultimi 16 anni, fiume Po al Ponte della Becca sceso a -3,2 metri.

Alla luce di questa situazione Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa Delegato Confederale, affermano: “Sono i dati dell’evidente stato emergenziale in cui si trova il Piemonte e, più in generale, l’area del nord Italia, soprattutto, e che non ci possono lasciare in attesa di qualcosa che verrà, ma bisogna agire al più presto. Per questo, guardando alla campagna agricola che sta per avviarsi, è necessario gestire le riserve d’acqua in modo oculato, con responsabilità da parte di tutti i gestori dei bacini, dando priorità, in questa fase, a garantire l’acqua potabile, quella per l’agricoltura e, in subordine, quella per la produzione di energia idroelettrica. E’ assurdo che solo l’11% dell’acqua stagionale ad oggi venga conservata: serve una immediata azione volta ad incrementare la capacità di stoccaggio ad uso plurimo, accompagnata da provvedimenti per semplificare gli iter autorizzativi”.

L’SOS per la mancanza di piogge si estende a tutta Europa, dalla Francia alla Spagna fino alla Gran Bretagna dove si segnalano scaffali vuoti con il via ai razionamenti nei supermercati. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati del sistema europeo Copernicus Climate Change.

“La preoccupazione è alta perché con il grande fiume Po a secco è in dubbio la produzione di 1/3 del Made in Italy a tavola che proviene proprio dalla Pianura Padana. Per tale motivo, a livello regionale, è necessario un processo di ristrutturazione del sistema irriguo che permetta di sviluppare progetti adeguati, ma che allo stesso tempo consenta di tutelarne le diverse specificità , motivo per cui sarebbe utile, sotto la regia della Regione, una fase di confronto volta alla definizioni di azioni immediatamente applicabili tra tutti gli attori interessati per poter fornire le indicazioni necessarie alle imprese agricole, impegnate a garantire il cibo sulle nostre tavole. In considerazione degli scenari che si prospettano, inoltre, appare evidente la necessità di creare i presupposti affinché possa essere adottata, da parte degli enti competenti, la massima flessibilità e tempestività di riposta rispetto alla possibilità di concedere, quando si renderanno necessarie, deroghe temporanee in termini di rilasci ambientali, mantenendo valide quelle già riconosciute nel corso del 2022. Si tratta di prevedere dei piani di emergenza, vista la condizione in cui il nostro territorio si sta già trovando, senza perdere ulteriore tempo”.

 

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