25 Luglio 2023
Coldiretti Piemonte – Summit Onu: prezzi del cibo volano ma contadini pagati il 21% in meno

Boom per i mercati contadini che conciliano lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale

Volano i prezzi del cibo per la spesa delle famiglie nei diversi continenti ma ai contadini i prodotti agricoli vengono pagati il 21% in meno. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione del Food Summit Onu sulla base alle quotazioni dell’indice Fao che a giugno 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è sceso su valori più bassi dell’inizio della guerra in Ucraina, con cali del 22% per il latte alla stalla e del 24% per i cereali nei campi.

Se i prezzi pagati ai contadini sono crollati, nell’ultimo anno è cresciuta l’inflazione alimentare sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, con i prezzi del cibo che sono aumentati su valori che vanno dal +6,7% in Usa al +13,8% nell’Unione Europea, dove in Italia l’incremento è stato dell’10,7%, ma la situazione più difficile si registra nei Paesi poveri con balzi per fare la spesa alimentare che vanno dal +48% del Burundi al +49% del Pakistan fino al +52% del Ghana, secondo l’analisi della Coldiretti a giugno.

Il risultato è che la fame nel mondo nel 2022 ha colpito 122 milioni persone in più rispetto al 2019, per un numero stimato tra 691 e 783 milioni, pari a una media di 735 milioni di persone, secondo dal rapporto “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo” della Fao.

Per combattere questa anomalia è nata la World Farmers Markets Coalition che è uno dei dieci programmi della Fao selezionati nell’ambito del progetto di Food Coalition con l’obiettivo di sostenere i mercati contadini nei diversi continenti per favorire reddito ed occupazione e combattere la fame. Le organizzazioni fondatrici sono per l’Italia Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, la FMC per gli Usa, Grønt Marked per la Danimarca, e Bondens Marked per la Norvegia. Tra i Paesi coinvolti e le cui associazioni con l’occasione aderiranno, ci sono gli Usa, l’Australia, il Giappone, il Canada, il Cile, il Ghana, l’Inghilterra, tanto per citarne solo alcuni. Una realtà che coinvolge già 250 mila agricoltori e famiglie.

Fra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition c’è la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Punto rilevante dell’azione associativa è la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici.

“Il successo dei farmers market è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale – affermano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Siamo di fronte a una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.

 

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