21 Marzo 2022
Coldiretti Piemonte – Ucraina: evidenti speculazioni sul grano

Prezzo sceso del 28% rispetto ai massimi di inizio mese

Non solo carburanti, per effetto della speculazione il prezzo del grano è sceso del 28% rispetto ai massimi raggiunti all’inizio del mese di marzo con una netta inversione di tendenza  a conferma delle speculazioni in atto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti alla chiusura settimanale della borsa merci di Chicago che evidenzia come in una situazione di difficoltà dei mercati la speculazione si estende dall’energia alle materie prime agricole.

“Un andamento – fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – che non significa il superamento delle difficoltà, ma piuttosto l’accresciuto interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che ha approfittato degli alti valori raggiunti per realizzare profitti. Le speculazioni si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto”.

La situazione preoccupa anche l’ Italia che è un Paese deficitario su molti fronti per quando riguarda il cibo: produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.

“Per rispondere all’invito dei capi di Stato, riunitisi a Versailles, in Piemonte possiamo utilizzare i circa 20 mila ettari di terreni a riposo per le prossime semine primaverili ed aumentare la produzione – continuano Moncalvo e Rivarossa -. Bene, quindi, l’impegno dell’Unione Europea a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze ma garantendo però elevanti standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei.”

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