20 Marzo 2024
Coldiretti Piemonte – Ue: bene stangata da 40 milioni su grano russo

Implementare progetti di filiera per valorizzare produzioni locali di grano

La decisione della Ue di imporre dazi sul grano di Putin si tradurrà in una “stangata” da oltre 40 milioni di euro di dazi aggiuntivi sulle importazioni di prodotto dalla Russia e risponde alle richieste di Coldiretti di tutelare i produttori italiani colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero. E’ quanto emerge da una stima Coldiretti diffusa in merito alla notizia del Financial Times sul fatto che nei prossimi giorni la Commissione europea si stia preparando ad introdurre una tariffa di 95 euro la tonnellata sui cereali provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia.

“L’invasione del grano si sta registrando anche dalla Turchia, Paese spesso oggetto di triangolazioni dello stesso grano russo, per un totale complessivo di oltre 1 milione di tonnellate di prodotto che hanno varcato i confini nazionali e abbattuto del 60% il prezzo del grano italiano – spiega Mauro Bianco, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore cerealicolo -.  Un fenomeno che va assolutamente fermato a tutela delle nostre imprese che vedono il loro prodotto sottopagato”.

“L’idea della Commissione di imporre dazi è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali, al quale devono essere aggiunte più risorse per i contratti di filiera del grano. Per questo occorre ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito ad accordi di filiera come il progetto piemontese, insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, di Gran Piemonte tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari di grano tenero - spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. L’obiettivo deve essere quello di valorizzare al meglio le produzioni locali di grano, garantire una giusta remunerazione agli agricoltori e offrire completa tracciabilità e qualità ai consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.

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