23 Ottobre 2023
Coldiretti Piemonte – Ue, carne e salumi sotto attacco

I limiti posti all’attività di promozione rischiano di colpire prodotti simbolo della nostra tradizione

 No ai tagli della Ue sulla promozione di vino e carne, prosciutti e birra che colpiscono componenti base della dieta mediterranea e del Made in Italy. Questo l’appello del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e del consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia al Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste On. Francesco Lollobrigida in riferimento alla discussione il 25 ottobre del programma di lavoro annuale 2024, nell’ambito della politica di promozione dei prodotti agricoli dell’UE.

L’Italia è il Paese più ricco di piccole tipicità tradizionali che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che con i tagli alla promozione rischiano invece di essere condannate all’estinzione. Una penalizzazione ingiustificata che andrebbe ad esclusivo vantaggio delle produzioni importate dai Paesi Extra UE, con standard ambientali e qualitativi ben al di sotto di quelli europei.

“La proposta – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – scoraggia implicitamente il sostegno UE alla promozione sul mercato interno di cibi come la carne rossa e lavorata e le bevande alcoliche. Una deriva pericolosa che, nel giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini, non deve però tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dall’Unione alla dieta mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tuti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti. La demonizzazione di vino, carne, salumi e prosciutti coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale e non lo possiamo accettare. I limiti posti all’attività di promozione - concludono -rischiano di colpire prodotti dalle tradizioni secolari con un impatto devastante sulla biodiversità dei nostri territori colpendo i prodotti tipici e soprattutto famiglie impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. Chiediamo dunque che in sede di discussione l’Italia proponga alla Commissione l’eliminazione di tale elemento di valutazione a tutela di settori chiavi del nostro agroalimentare”.

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