16 Novembre 2022
Coldiretti Piemonte – Unesco: la dieta mediterranea festeggia compleanno con aumento export

Vola export vino piemontese +13%

Nonostante la guerra, cresce la domanda dei prodotti base della dieta mediterranea Made in Italy nel mondo dove nel 2022 si registra complessivamente il record nelle esportazioni nazionali per frutta, verdura, pasta, extravergine di oliva e vino. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’anniversario del riconoscimento Unesco del 16 novembre 2010 sulla base dei dati Istat relativi ai primi otto mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Con la tutela Unesco è cresciuta nel mondo la consapevolezza del valore della dieta mediterranea e con essa anche la domanda dei prodotti Made in Italy. Tra questi spiccano alcuni dei prodotti simbolo del Made in Piemonte come frutta e verdura che vedono un+8% ed il vino con +13% ed un valore di export che si attesta su 1,2 miliardi di euro.

Un risultato importante spinto dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco anche grazie agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici.

“Un successo minacciato – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – dalle difficoltà determinate dalla guerra e dai rincari energetici con i costi crescenti di produzione che non vengono coperti dai prezzi di vendita ma anche dai bollini allarmistici a semaforo che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea. I sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo sono fuorvianti, discriminatori ed incompleti e finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia, infatti, di promuovere cibi spazzatura per questo l’approccio dell’Unione Europea va combattuto perché fuorviante e perché apre le porte al cibo sintetico che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta”.

 

 

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