21 Marzo 2017
COLDIRETTI PIEMONTE: URGENTE L’ETICHETTATURA OBBLIGATORIA PER IL RISO

Si è tenuto questa mattina presso la Regione un incontro del comparto riso che sta vivendo una stagione quanto mai difficile. COn altri 116 mila ettari, 1100 aziende ed una produzione di 8 milioni di quintali ,Il Piemonte rappresenta la più importante realtà risicola.
"In particolare  sono due le priorità che abbiamo sottoposto all'Assessore Ferrero - spega Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo – L’etichettatura d’origine obbligatoria, provvedimento strutturale importantissimo per valorizzare il riso Made in Italy ed in Piemonte e per consentire ai consumatori di scegliere con consapevolezza e la modifica del regolamento per l’attivazione della clausola di salvaguardia, misura d’emergenza che, attualmente, è prevista solo per il settore industriale. Tale modifica consentirebbe, appunto, di attivare la clausola per il settore agricolo nel momento in cui, come oggi sta accadendo, si verificano difficoltà economiche, causate dalle importazioni di riso proveniente dai Paesi che operano in regime EBA. Il fatto – prosegue Dellarole - che i dazi non vengano più pagati sta agevolando solo le multinazionali del commercio e a farne le spese, invece, sono le nostre imprese risicole che stanno subendo pesanti ricadute economiche”. 
"Auspichiamo che in tempi brevi afferma Delia  Revelli presidente di Coldiretti Piemonte - anche la Regione si faccia portatrice di tali fondamentali richieste al ministero. Dobbiamo dire basta alle speculazioni degli industriali che continuano a pagare a poco prezzo il risone, a non impegnarsi nell’etichettatura obbligatoria e a mettere in difficoltà le imprese, obbligandole a stoccare nei loro magazzini il prodotto, generando così una forma di vincolo inconcepibile e non più accettabile”.  

"L'incontro di oggi è servito a stimolare ulteriormente anche L'ente Risi , che ha partecipato con il suo Presidente - fa notare il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -  
Un’occasione mancata, invece, per avere al tavolo di confronto anche le voci emerse in questi ultimi tempi sul territorio”.  

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