5 Dicembre 2023
Coldiretti Piemonte – vino: bene decreto che salva da macero 50 mln di etichette

Sono salve cinquanta milioni di etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue. Ad affermarlo è la Coldiretti in riferimento all’annuncio del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, rispetto alla firma del decreto che posticipa l'introduzione e l'applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l'utilizzo e l'esaurimento delle etichette già in magazzino.

La norma, che entra in vigore dall’8 dicembre, impone l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali e inizialmente prevedeva che per gli ingredienti fosse utilizzato un codice QR accompagnato dalla lettera "I". A poche settimane dall’entrata in vigore, la Commissione ha deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo.

“Un problema subito denunciato dalla Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie che hanno fatto segnare un aumento che ha raggiunto fino al 58% nell’arco di 18 mesi  - fa notare Monica Monticone, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo -. Non si tratta peraltro della prima problematica causata al Vigneto Italia dalle politiche adottate dall’Unione Europea: non dimentichiamo le etichette allarmistiche irlandesi sul vino e nemmeno la decisione della Ue di autorizzare, nell’ambito delle pratiche enologiche, l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est”.

“Il vino rappresenta un patrimonio importantissimo del nostro Piemonte e in generale del made in Italy – sostengono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Per questo va difeso, sia dal punto di vista occupazionale sia da quello economico, dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria che ha contribuito non solo a far grande il nostro agroalimentare, ma si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea che in questi anni ha visto gli italiani primeggiare per longevità a livello europeo e mondiale”.

 

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