18 Aprile 2024
Coldiretti Piemonte – vino: vinitaly si chiude con segno + per l’export

No ad aumento dazi dalla Russia, a rischio export Made in Piemonte 

Tornano a crescere nel 2024 le esportazioni di vino italiano, con un aumento in valore del 14% a gennaio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a testimonianza della resilienza del settore, più forte di cambiamenti climatici e tensioni internazionali. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero, diffusi al Vinitaly che ha chiuso i battenti. Segno positivo anche in Germania, secondo sbocco – continua Coldiretti -, con un +3% mentre in Gran Bretagna l’aumento è addirittura del 20%. Lieve crescita anche in Francia (+6%) ma nella Russia di Putin sono quasi raddoppiate (+87%).

Il Piemonte, che emerge come la regione con i vini di maggiore qualità, in particolare per i rossi, si colloca al secondo posto per valore export di vino e in cinque anni ha avuto una crescita del 19% registrando nel 2023 1 miliardo e 200 mln di euro.

“A preoccupare, però, è l’Associazione dei viticoltori e dei produttori di vino russi (Avvr) che ha chiesto alle autorità di Mosca di aumentare di dieci volte il dazio sull'importazione di vino dai Paesi della Nato, portandolo al 200% - spiega Monica Monticone, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo -. Una misura che, se adottata, rischierebbe praticamente di azzerare le vendite in Russia dell'Italia, attualmente tra i primi dieci esportatori insieme con Georgia, Francia, Spagna, Portogallo e Paesi baltici. Ovviamente, le ripercussioni ci sarebbero anche sull’export piemontese che in Russia vede posizionarsi molto bene soprattutto l’Asti ma anche altri vini bianchi come il Gavi ed il Moscato”.

“L’alta qualità dei nostri vini è evidente dal gradimento che riscuote all’estero con circa il 60% della produzione piemontese esportata all’estero, di cui il 70% nei Paesi comunitari e il 30% nei Paesi extra Ue. Sicuramente il vino rappresenta un patrimonio del Made in Italy anche dal punto di vista occupazionale che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – concludono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing ed il rapporto sempre più diretto con i consumatori”.

 

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