Il rinvio dell’entrata in vigore del Regolamento sulla Deforestazione votato dal Parlamento Europeo risponde alle richieste di Coldiretti e Filiera Italia che a più riprese hanno sottolineato i punti critici di una misura che rischiava di alimentare distorsioni sul mercato interno e degli scambi commerciali penalizzando agricoltori, allevatori e silvicoltori europei senza raggiungere gli obiettivi ambientali.
“L’eccessivo carico burocratico per le imprese e le incertezze operative per gli operatori economici – sottolineano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale - impediscono di fatto che la norma sia concretamente applicabile e sostenibile per le imprese europee”.
In Piemonte ci sono circa 1 miliardo di alberi con 378 monumentali, localizzati in 216 Comuni. E’ tra le regioni che, a livello nazionale, ha la più ampia superficie forestale arborea con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui i boschi coprono 932 mila ettari.
“Da qui l’auspicio che il regolamento possa essere rivisto nella direzione di una vera semplificazione, con l’introduzione della categoria a «rischio zero» per Paesi come l’Italia e una valutazione più rigorosa di realtà come il Brasile la cui classificazione è a «rischio standard». Così si indebolirebbero gli obiettivi di sostenibilità e reciprocità dell’Ue, già al centro di controversie ricorrenti come nel quadro dei negoziati sull’accordo con il Mercosur”, concludono Brizzolari e Rivarossa.
