Con l’approvazione della legge nazionale sull’agricoltura sociale è nato un nuovo modello di welfare che vede l’agricoltura protagonista con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili che, solitamente, devono fare i conti con la carenza dei servizi alla persona.
Questa legge rappresenta un importante riconoscimento del lavoro che già centinaia di imprese agricole e cooperative piemontesi svolgono per offrire possibilità lavorative a rifugiati, detenuti, disabili e tossicodipendenti.
“Dopo anni di attesa, l’agricoltura sociale viene ufficialmente riconosciuta come strumento di riabilitazione ed inclusione ed ha un peso notevole nella tutela dell'ambiente e nella difesa della salute. L’approvazione della legge, inoltre, qualifica il percorso che il Piemonte ha sviluppato già da anni”, ha commentato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte durante l’incontro pubblico organizzato al Bam Lab di Carrù da Coldiretti Cuneo con Donne Impresa per illustrare le opportunità offerte dalla nuova legge.
Sono svariate e diversificate le esperienze di agricoltura sociale: dall'inserimento lavorativo di soggetti con dipendenze, all'agricoltura terapeutica, l'ippoterapia, agli Agriasilo e agli orti per anziani volti a migliorare la qualità della vita e la socialità.
“Nella nostra regione – ha sottolineato la Revelli - sono numerosi i progetti già sviluppati: dal percorso del Cibo Civile promosso da Coldiretti Torino, che partendo dal cibo e dall’agricoltura genera valori sociali, arricchendo il benessere dei singoli e delle comunità, passando per i progetti di inclusione sociale e lavorativa di soggetti a vario titolo svantaggiati, arrivando quindi al progetto AgriTATA, realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale Linfa Solidale, che offre un servizio di assistenza all’infanzia di bambini dai tre mesi ai tre anni di età”.
Molte altre sono le progettualità realizzate sui territori da Coldiretti in quanto forza sociale, per garantire un welfare privato anche in collaborazione con il pubblico: basti
pensare al progetto “A Casa”, in sinergia con il Consorzio Monviso Solidale, finalizzato all’assistenza agli anziani autosufficienti nelle aree rurali con la collaborazione operativa delle aziende agricole presenti sui territori e adeguatamente formate.
Nell’area del cuneese da anni ormai sono operativi i progetti “Buono 2 volte” e “Sportello InSalute”: con il primo vengono valorizzate le aziende che nel produrre cibi e prodotti di qualità si avvalgono della collaborazione di soggetti svantaggiati, favorendone quindi socialità e professionalità, mentre con il secondo progetto, attraverso la capillarità degli uffici Coldiretti, vengono garantiti in aree altrimenti scoperte servizi in ambito sanitario alla cittadinanza.
"E’ stata rimessa al centro la tutela della persona e della sua dignità – ha affermato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte - viene così riconosciuto un notevole valore aggiunto ai prodotti del territorio ed ai servizi offerti dall’agricoltura sociale. Quest’ultima rappresenta al meglio quel concetto di multifunzionalità che la nostra Organizzazione ha fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e per creare nuovi modelli di sviluppo, realizzabili anche grazie all’approvazione del nuovo PSR 2014-2020”.
22 Gennaio 2016
CON LA LEGGE SULL’AGRICOLTURA SOCIALE RICONOSCIMENTO AI PROGETTI MADE IN PIEMONTE