26 Settembre 2008
Concia delle sementi con insetticidi:

Com’è noto in questi giorni, su iniziativa del Governo, l’autorizzazione all’impiego di alcuni insetticidi appartenenti al gruppo dei neonicotinoidi come concianti delle sementi è stata cautelativamente sospesa.
Il provvedimento di sospensione, emanato a seguito di diffuse morie di api, registrate non solo in Piemonte ma in tutta Italia ed all’estero, fa seguito ad analoghi provvedimenti assunti in altri Paesi dell’UE ed è motivato dal fatto che la causa di tale fenomeno sembrerebbe essere in correlazione con l’utilizzo di questi prodotti nella concia del mais.
Alla luce di quanto sopra ed in considerazione delle preoccupazioni espresse da parte di alcuni maiscoltori, nella speranza di contribuire a fare un po’ di chiarezza su questa vicenda, è forse opportuno esprimere qualche valutazione di tipo tecnico sull’utilità della concia delle sementi di mais.
Numerosi studi, compiuti anche recentemente in alcune aree della Pianura Padana, hanno dimostrato che nella maggior parte dei casi non si verificano differenze produttive tra campi di mais nei quali si sono utilizzate sementi conciate con insetticidi e campi in cui i semi non risultavano trattati con questi prodotti: compresi i neonicotinoidi.
L’uso di prodotti insetticidi potrebbe essere quindi giustificato solo nei casi in cui sussistono oggettivamente rischi particolari di danni imputabili ad alcuni insetti terricoli: in particolare da elateridi.
A questo proposito occorre precisare che la valutazione di tale rischio può essere fatta in modo oggettivo da parte dei tecnici attraverso specifici campionamenti, in linea con quelli che sono i criteri consolidati della lotta guidata ed integrata.
A fronte di una tale infrequente situazione (effettivo rischio di ingenti infestazioni di elateridi in grado di determinare un danno produttivo che giustifica un intervento di lotta) è comunque possibile, con il contributo del proprio tecnico,  approntare adeguate strategie di difesa alternative a quella della concia delle sementi con i prodotti il cui utilizzo è stato sospeso.
In particolare, per quanto riguarda il problema della diabrotica del mais, occorre ricordare che l’intervento di lotta più efficace consiste nell’esecuzione di idonee rotazioni colturali.
Anche in questo caso, gli interventi insetticidi che dovranno essere  indirizzati contro gli adulti e quindi non attraverso l’uso di concianti, dovranno essere limitati ai casi di effettiva necessità (valutati ancora una volta dai tecnici a seguito di una puntuale verifica eseguita sul campo).
In conclusione, occorre ancora affermare che l’ipotesi di ricorrere all’uso di sementi di mais geneticamente modificate attraverso tecniche non convenzionali è del tutto pretestuosa poiché non esistono attualmente mais geneticamente modificati capaci di manifestare resistenza agli insetti terricoli.
A fronte di quanto detto,  Coldiretti auspica un atteggiamento serio e responsabile da parte delle ditte sementiere affinché organizzino la loro produzione in modo tale da mettere a disposizione dei maiscoltori, in tempo per le prossime semine primaverili, la stessa possibilità di scelta degli ibridi da seminare che si avrebbe avuto in assenza del provvedimento di sospensione dell’uso dei neonicotinoidi.                                
 

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