27 Dicembre 2019
Condanna Onu sugli abusi in Birmania, Coldiretti Piemonte: Confermata la situazione critica e la correttezza della battaglia sulle importazioni di riso

Necessaria sempre maggior attenzione della filiera su etica nelle produzioni e ripristino dei dazi alla Birmania

È notizia di queste ore l’approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di una risoluzione che condanna la violazione dei diritti umani perpetrati dalla Birmania contro la minoranza musulmana dei Rohingya e di altre minoranze. Nel documento, approvato da poco al Palazzo di Vetro, si invita il Governo del Paese a proteggere questi gruppi e assicurare giustizia per la violazione dei loro diritti.

“La risoluzione Onu approvata in queste ore e l’inchiesta per genocidio portata avanti dalla Corte penale internazionale dell'Onu, confermano la situazione di grave sfruttamento delle minoranze, in un Paese che spesso si serve di questa condizione per realizzare produzioni agricole, in particolare di riso, a basso costo, a discapito del rispetto dei diritti umani e dell’ambiente”, commentano il Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa. “Coldiretti Piemonte ha denunciato con forza questa problematica nell’ultimo anno in Italia ed anche in Europa, grazie alla collaborazione con il giornalista e regista Stefano Rogliatti  che si è recato a documentare la situazione in Birmania. A novembre dello scorso anno abbiamo portato il documentario prodotto e la nostra denuncia a Bruxelles, contribuendo ad ottenere l’attivazione della clausola di salvaguardia e allo stop delle importazioni agevolate di riso Indica da questo Paese, che fa concorrenza sleale alle produzioni di riso italiano e a farne le spese sono non solo gli agricoltori italiani, ma anche coloro che in Birmania continuano a coltivare in situazioni di sfruttamento”.

Continuano Moncalvo e Rivarossa: “Questa risoluzione Onu è una nuova conferma delle violazioni denunciate, ed è evidente quanto sia a questo punto necessario mettere in atto quanto già richiesto nei mesi scorsi, cioè passare al più presto alla sospensione del regime EBA per tutte le esportazioni di questo paese, il regime agevolato che permette ai paesi in via di sviluppo di esportare più facilmente tutto tranne le armi, e al ripristino dei dazi su tutte le importazioni dalla Birmania”.

“Rice to love”, questo il titolo del documentario di Stefano Rogliatti dedicato alla situazione delle produzioni in Myanmar, è stato proiettato in quest’anno in diverse sale in Piemonte ed al Villaggio Coldiretti di Milano a luglio. “Coldiretti Piemonte sta portando avanti questa attività di sensibilizzazione e consapevolezza anche verso l’opinione pubblica, ricordando che sono ancora molte le realtà dove i diritti umani e dei lavoratori non sono rispettati”, ricordano Moncalvo e Rivarossa. “Trasformatori della filiera, consumatori e cittadini possono scegliere di non premiare questi modelli e di valorizzare invece quelli virtuosi, prestando attenzione alla provenienza dei prodotti e richiedendo che sia sempre più chiara l’origine in etichetta, un’altra battaglia che abbiamo realizzato recentemente con la raccolta di più un milione di firme, portando l’attenzione su questo tema e di cui ora si sta discutendo nelle sedi europee”.

 

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