11 Luglio 2012
CONTRO L’ALLARGAMENTO DELLA DOCG ASTI COLDIRETTI PIEMONTE RICORRE AL TAR

Coldiretti Piemonte  presenterà ricorso contro l’inserimento del comune di Asti nella DOCG, che il recente Decreto 16 maggio 2012, dopo un lungo periodo di contenzioso  ha stabilito.
La vicenda è nota ed ormai molto chiara. Si tratta dell’azione che un’azienda che ha vigneti nel territorio del comune di Asti, ha portato avanti per poter iscrivere le superfici coltivate a moscato alla DOCG Asti e quindi produrre il pregiato vino Moscato d’Asti e Asti spumante. Infatti, nonostante la DOCG porti il nome del Comune  Asti, storicamente quelle terre non hanno mai fatto parte della Denominazione. Le motivazioni  sono varie, ma il punto centrale è che i titolari “proprietari” della denominazione sono i produttori, e spetta a loro, all’atto del riconoscimento del disciplinare – nel rispetto dei parametri tecnici e dei requisiti minimi fissati  – di stabilire i confini. 
Dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa presidente e direttore di Coldiretti Piemonte:” investire in una nuova DOP nelle fasi iniziali è un atto di fiducia, perché di certo si sa solo che porta  regole più restrittive. Solo se il mercato risponde positivamente, le rinunce e gli impegni iniziali daranno frutto. Ci sono infatti delle DOP che hanno avuto successo e altre invece no. E’ normale che chi è rimasto fuori voglia “salire sul carro”, ma per tutelare gli interessi di chi ha investito dall’inizio, intervengono le norme che prevedono limiti e regole da rispettare, partendo dal chiedere il consenso dei produttori già iscritti alla DOP/DOCG. E questi produttori si sono espressi in modo corale e unanime durante l’assemblea di Canelli, appositamente convocata l’11 novembre dell’anno scorso dalla Regione Piemonte, manifestando piena contrarietà all’ampliamento dei confini storici.”
Coldiretti Piemonte, presentando ricorso  appoggia  la scelta dei viticoltori e la difende  anche nelle aule dei tribunali, da chi invece intende prevaricare la democrazia e forzare quelle regole, creando tra l’altro un insidioso precedente,  grazie alle quali i prodotti  legati intimamente ad un preciso e definito territorio,  possono essere tutelati e protetti, così come l’acronimo DOP sta a rappresentare: Denominazione di Origine Protetta. “ 

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