28 Settembre 2009
CRISI DELLA ZOOTECNIA DA CARNE: COLDIRETTI PIEMONTE INSEDIA IL GRUPPO DI LAVORO

Proficuo incontro in materia di zootecnia da carne di dirigenti e funzionari che, su convocazione dell’Osservatorio regionale Prezzi ideato da Coldiretti Piemonte, si sono incontrati a Torino con il coordinamento di Marcello Gatto, membro di Giunta con delega del presidente Paolo Rovellotti, al settore. Si è parlato in specifico della crisi che attanaglia la zootecnia da carne piemontese. Mentre i prezzi nelle macellerie e nei ristoranti non accennano ad alcuna diminuzione, nelle stalle i bovini sono ceduti a prezzi che rispetto allo scorso anno di questo periodo, sono crollati del 25-30%. Anche in questo settore si verifica quanto sta succedendo in altri co
mparti produttivi ove il prezzo pagato agli allevatori non copre neppure il costo di produzione.
Eppure siamo in Piemonte, la Regione culla della pregiata razza bovina piemontese con i suoi 700.000 capi, sede dell’Associazione Nazionale Bovini di Razza Piemontese e dove in ogni provincia ha sede un’associazione provinciale allevatori che ha fatto del miglioramento genetico un forte motivo di impegno negli ultimi vent’anni. Oggi la razza è presente in tutta Italia ed in alcuni paesi europei. Inoltre in America piuttosto che in Brasile o in Argentina, i maschi riproduttori sono utilizzati per incroci come miglioratori delle loro razze.
Accanto alla piemontese in Piemonte sono presenti altri 250.000 capi bovini da carne di razze estere, ma allevati in Italia e destinati soprattutto al mercato nazionale. Anche qui gli allevatori hanno orientato i loro sforzi per la produzione di carni di qualità, certificate, garantite e rintracciate alla stregua di quanto sta avvenendo con il Consorzio di valorizzazione della razza bovina piemontese.
Dopo l’analisi della difficile situazione il gruppo di lavoro si è aggiornato per un nuovo incontro al quale chiedere la partecipazione di tutti i rappresentanti del mondo associativo allevatoriale (dalle associazioni provinciali allevatori, alla associazione nazionale di razza, ai consorzi di valorizzazione, alle associazione produttori) al fine di definire una strategia unitaria che tenti di risollevare il settore dalla difficile situazione economica che lo caratterizza.

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