29 Maggio 2008
Crisi suinicoltura: a rischio molti allevamenti.

“A fronte di una spesa del consumatore di 100,00 euro per acquistare carni suine o salumi, solo 15,74 euro finiscono ai produttori. Tra il 2005 e il 2007 questa quota si è ulteriormente ridotta del 9% (da 17,34 euro a 15,74 euro). La quota erosa ai produttori è sostanzialmente finita nelle tasche della distribuzione. Di questo passo gli allevamenti saranno costretti a chiudere e prima di tutto saranno abbandonate le produzioni DOP”.
Questo il grido d’allarme lanciato da Mauro Marengo, Presidente dell’APS Piemonte in apertura dell’Assemblea annuale dell’Organizzazione tenutasi a Fossano. “Paradossalmente – ha proseguito il presidente Marengo - le produzioni più in difficoltà sono quelle a Denominazione di Origine Protetta. Il suino certificato per le DOP è oggi pagato non più di 4-5 centesimi per Kg., (circa 8,00 euro a capo) dei suini smarchiati, quando al consumatore le produzioni DOP (prosciutti Parma e San Daniele) sono poste sul banco di vendita a prezzi anche del 30 o 40% in più. E’ una situazione inaccettabile”. “La situazione è difficile ma bisogna guardare avanti con fiducia – ha affermato il direttore della Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa - Il settore è in crisi e ne può uscire se adotterà una strategia più puntuale e aggressiva sul mercato. Sulle DOP bisogna superare la criticità delle eccedenze, occorre correlare meglio la produzione alla richiesta di mercato. Inoltre, per non destrutturare la produzione occorre indirizzare parte del potenziale produttivo verso  la produzione di un suino di medio peso cercando di contrastare su questo piano la produzione dei nostri colleghi europei. Sulla questione nitrati non abbiamo ancora raggiunto gli obiettivi di semplificazione e di deroga che ci eravamo preposti, ma un primo miglioramento c’è stato. Occorre non abbassare la guardia”. L’APS Piemonte associa 350 suinicoltori della Regione Piemonte che producono circa 650.000 suini da macello all’anno, pari a circa il 45% della produzione suinicola piemontese. Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati i risultati dell’attività 2007. In particolare spicca l’incremento dell’attività commerciale. Il numero di capi da macello commercializzati ha raggiunto i 158.340 capi, + 33,90 rispetto al 2006, e il fatturato complessivo ha raggiunto i 35,6 milioni di euro. La quantità di suini commercializzati rappresenta circa il 10% dell’intera produzione regionale. Il prezzo medio liquidato ai soci per i suini da macello è risultato superiore di circa 40 millesimi di euro per Kg (lire 77/Kg.) rispetto al prezzo massimo (mercato di Milano) della categoria 156 – 176 Kg., cioè la categoria più pagata. L’Assemblea ha altresì rinnovato le cariche sociali nominando il Consiglio di Amministrazione  e il Collegio Sindacale per il prossimo triennio.
 

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