20 Novembre 2019
COLDIRETTI PIEMONTE: URGENTE RIPRISTINARE I DAZI PER BOOM RISO JAPONICA DA BIRMANIA

In Europa + 213% nel 2018/2019

Con un aumento del +213% nella campagna di commercializzazione 2018/2019 è boom in Europa di riso proveniente dalla Birmania delle stragi e delle persecuzioni di cui è vittima il popolo dei Rohingya. E’ quanto spiega la Coldiretti in occasione della riunione del Consiglio “Agricoltura e pesca” della Ue a Bruxelles dove il ministro italiano delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha chiesto al commissario Ue Phil Hogan di ripristinare i dazi per le importazioni nell'Ue di riso tipo japonica dalla Birmania.

“Dopo l’attivazione della clausola di salvaguardia che ha eliminato la facilitazione del dazio zero sull’import di riso indica dalla Cambogia e dal Myanmar si è verificato un aumento sospetto delle importazioni dal Myanmar di riso Japonica che invece continuano a godere delle esenzioni tariffarie per l’ingresso nella Ue dove, nella stagione 2018/2019, sono arrivate a 85.685 tonnellate contro le 27.334 di quella precedente – spiega Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo -. In Italia nonostante la forte produzione interna le importazioni totali di riso straniero sono già cresciute del 46,6% nei primi otto mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

“Non possiamo temporeggiare oltre: il riso deve essere considerato un prodotto sensibile dalla Commissione Ue, evitando nuove concessioni all’import e rendendo obbligatoria a livello europeo in etichetta l’indicazione del Paese di origine in modo da indirizzare gli investimenti dei fondi comunitari per la promozione solo verso il riso coltivato nell’Unione – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Non dimentichiamoci che, oltre a fare concorrenza sleale ai nostri produttori, sulla ex Birmania pesa l’accusa di violazione dei diritti umani ed addirittura di “genocidio intenzionale” per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya ed è quindi necessario attivare al più presto la sospensione del regime EBA (tutto tranne le armi) attivando, al tempo stesso, un monitoraggio quotidiano e coordinato a livello europeo delle importazioni di riso Japonica. L’aumento delle importazioni danneggia i nostri risicoltori ed i consumatori, tanto che, proprio per la sicurezza di questi ultimi, è necessario vietare l’importazione di prodotti agricoli contenenti sostanze attive non approvate nell'UE”.

 

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