10 Ottobre 2018
FAUNA SELVATICA: OLTRE I DANNI ANCHE LA BEFFA

Il settore dell’allevamento suino riveste in Piemonte una grande importanza, con oltre 1 milione  di capi destinati, per quasi la totalità, ai circuiti tutelati dei prosciutti DOP Parma e San Daniele. Quasi 2 mila allevamenti che, quotidianamente, vengono controllati dai servizi veterinari delle ASL di competenza, al fine di garantire la massima sicurezza alimentare e trasparenza nella tracciabilità.
Così non è sempre in altri stati europei, come in Belgio, dove recentemente sono stati scoperti casi di peste suina africana, una malattia virale contagiosa che colpisce suini e cinghiali, ma non gli esseri umani. Questo virus può essere facilmente trasmesso da un animale all’altro.
“Occorrono più controlli anche all’estero – afferma Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte – e soprattutto un contenimento più efficace della popolazione dei cinghiali sul nostro territorio, per evitare il pericolo di diffusione del contagio che avrebbe conseguenze molto pesanti per la suinicoltura piemontese”.
“A tal proposito – aggiunge Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Coldiretti Piemonte ha chiesto un intervento dell’Istituto Zooprofilattico di Torino per un primo e decisivo studio tecnico sull’impatto del rischio e sulle modalità di contenimento del virus, focalizzando l’attenzione sulla popolazione di cinghiali come vettore della diffusione e sull’urgenza del loro controllo con piani specifici di contenimento”.

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