13 Giugno 2008
Flavescenza dorata

“La lotta obbligatoria, i trattamenti e i costanti monitoraggi rimangono l’unica via d’uscita per salvaguardare la viticoltura piemontese e il suo inestimabile patrimonio. – sostengono il presidente e il direttore della Coldiretti Piemonte Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa – E’ fondamentale una campagna di sensibilizzazione affinchè tutti i produttori effettuino i trattamenti nei tempi e modi stabiliti, perchè solo così si potranno ottenere i risultati sperati, con l’eliminazione delle piante malate. Stesso discorso vale per i vigneti abbandonati dove i trattamenti devono venire distribuiti con incisività”.    
Con queste parole è stato commentato il Piano Operativo 2008 di intervento e monitoraggio contro la flavescenza dorata varato dalla Regione Piemonte.
La Regione investirà 450.000 euro per la gestione del Piano. Si è reso necessario, preliminarmente, aggiornare la classificazione delle zone vitate del territorio regionale, così come individuate dal Decreto Ministeriale: in questi anni è stato fatto molto, anche grazie all’impegno dei viticoltori e di tutte le organizzazioni e gli enti coinvolti; peraltro, l’attuale presenza e diffusione della malattia e le esperienze maturate richiedono di classificare l’intero territorio delle province di Asti e Alessandria, buona parte del Cuneese e alcuni comuni delle province di Torino e Novara come “zone di insediamento” per la flavescenza dorata. Altre aree delle province di Cuneo, Torino, Novara, Biella e Vercelli sono considerate “zone focolaio”; le restanti superfici vitate sono “zone indenni particolarmente a rischio”.
Il piano 2008 prevede nelle zone “di insediamento” e “focolaio” due trattamenti insetticidi obbligatori all’anno contro l’insetto vettore (Scaphoideus titanus), con l’utilizzo esclusivamente di prodotti autorizzati e una puntuale registrazione dei trattamenti realizzati. Un solo trattamento annuale è possibile nelle zone “indenni a rischio”.
Inoltre, è obbligatorio l’estirpo delle singole piante infette, laddove la presenza della flavescenza sia inferiore al 4% della superficie del vigneto; nel caso di vigneti abbandonati o inselvatichiti è obbligatorio l’estirpo dell’intero appezzamento e con incidenze di malattia superiori al 30% il Settore Fitosanitario può ingiungere l’estirpo totale del vigneto. I viticoltori che intendano procedere all’estirpo dei vigneti colpiti potranno accedere, previa comunicazione alle Province e relativi controlli, a misure finanziarie di sostegno previste dalla Legge 231/2005. Alcuni comuni hanno attivato o stanno attivando, anche con il contributo delle Amministrazioni provinciali, Progetti pilota specifici che saranno valorizzati dalle nuove disposizioni. In tali comuni l’estirpo delle piante infette è sempre obbligatorio.  
Sia per la diagnosi della patologia che per la verifica dei trattamenti e degli estirpi, il Settore Fitosanitario Regionale effettuerà controlli costanti, a campione, sull’intero territorio. 
Tutti i trattamenti insetticidi sulle viti dovranno riservare una particolare attenzione alla salvaguardia delle api e degli insetti pronubi, già colpiti da fenomeni di moria per i quali si sta lavorando all’accertamento delle cause. In particolare, gli interventi dovranno sempre essere condotti a fioritura terminata e ad allegagione avvenuta, in assenza di vento, ed eliminando eventuali fioriture spontanee sottostanti le viti. 
 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi