6 Novembre 2009
FLOROVIVAISTI PIEMONTESI IN ALLARME PER L’IMPROVVISO AUMENTO DELLE ACCISE SUL GASOLIO

L’ occasione della premiazione Nazionale del Concorso Comuni Fioriti che si svolge domenica 8 novembre a Pre’-Saint-Didier è opportuna per lanciare da parte di Coldiretti un forte allarme.
“In Italia - dice il presidente di Coldiretti Piemonte Paolo Rovellotti -  rischia di essere azzerata la produzione in serra di fiori, piante ornamentali e di ortaggi, per effetto dell’insostenibile aumento del 22 per cento in un solo giorno del costo del gasolio destinato al riscaldamento delle serre. Come Coldiretti evidenziamo gli effetti negativi della circolare dell’Agenzia delle Dogane del 3 novembre che sospende l’esenzione dell’accisa sul gasolio utilizzato per le coltivazioni sotto serra, un settore da primato del Made in Italy in Europa”.
Il provvedimento si stima che - sottolinea la Coldiretti - possa riguardare oltre 30.000 ettari di serre posizionate in tutta Italia, che producono fiori e piante ornamentali ed ortaggi. In alcuni casi il riscaldamento è utilizzato in maniera continuativa per tutto l’inverno, come avviene per i floricoltori e vivaisti che operano in Piemonte, in altri casi, nelle zone favorite dal clima più mite, gli impianti vengono accesi solo in caso di repentino abbassamento delle temperature come nella vicina Liguria.
Aggiunge il direttore di Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa “con il crollo del 13 per cento dei prezzi medi dei prodotti agricoli a settembre è impensabile gravare il settore con i costi fiscali aggiuntivi proprio nel momento in cui si discute della necessità di un loro contenimento per il rilancio dell’economia. La circolare è stata emanata anche in assenza di un’espressa abrogazione della norma nazionale sulla base della declaratoria di incompatibilità dell’esenzione in questione formulata dalla Commissione Europea nei confronti della quale però il Ministero delle Politiche Agricole ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Europea. In Piemonte tra mancata produzione per gli eccessivi costi non sopportabili nel periodo invernale e le maggiori spese causate dall’aumento dell’ imposta, stimiamo un danno al settore intorno ai 5 milioni di euro”.
“L’esenzione dell’accisa sul gasolio è fondamentale- conclude Renzo Marconi, presidente di Asplofor Piemonte - per la competitività delle imprese italiane, di cui 500 operanti in Piemonte per un totale di 1600 ettari coltivati, che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche, per non parlare dei paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo e che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea”.

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