30 Agosto 2013
IMU AGRICOLA: UNA BATTAGLIA VINTA NELL’INTERESSE DELLE IMPRESE AGRICOLE PIEMONTESI

Il Governo ha annunciato l’abolizione definitiva della prima rata dell’IMU 2013. La sospensione operata a giugno, diviene quindi cancellazione, sia per l’abitazione principale che per i terreni agricoli e i fabbricati rurali.
Lo stesso Governo ha preso l’impegno di cancellare anche il saldo, mediante un prossimo intervento della Legge di Stabilità di ottobre, con la quale verranno definite le coperture necessarie alla cancellazione definitiva per tutto il 2013. Con tale provvedimento, verrà ridefinita la tassazione degli immobili e della fiscalità locale dei comuni, prevedendo una service-tax che ingloberà anche la tassa sui rifiuti e servizi.
Dicono Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte: “Come già dichiarato dai vertici Nazionali della nostra Confederazione, che ha seguito direttamente il complesso iter, che ha portato all’approvazione dell’atteso provvedimento, si tratta di una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera. Grande soddisfazione quindi di Coldiretti, che ringrazia in particolare il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo che, nonostante le oggettive difficoltà politiche ed economiche, ha mantenuto l’impegno sottoscritto nel patto per l’agricoltura davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea di Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese”.
L’Imu agricola avrebbe comportato un insostenibile onere di circa 700 milioni di euro alle imprese agricole per il 2013; in Piemonte l’incidenza stimata da Coldiretti è variabile tra i 70 e i 95 milioni di euro.
A questo grande risultato, si aggiunge il ritorno della fiducia nelle imprese, spinto soprattutto dalla crescita delle esportazioni che nell’agroalimentare raggiungerà il record storico di 34 miliardi nel 2013 con un aumento stimato del 7 per cento.
I risultati positivi nelle esportazioni compensano i dati ancora negativi nei consumi interni, che hanno colpito come mai era accaduto prima anche l’alimentare con un taglio della spesa del 4 per cento nel primo semestre dell’anno. 

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