12 Maggio 2008
Influenza aviaria.

Con la psicosi dell’influenza aviaria i consumi di carne bianca erano crollati a picco, con perdite di mezzo miliardo di euro per il settore.
Danni che hanno procurato alle aziende piemontesi un deficit ancora oggi difficile da colmare.
Oggi, a distanza di anni, Coldiretti Piemonte, continua ad essere in prima linea per evitare con attenzione che allarmismi ingiustificati si riflettano pericolosamente sui consumi di carne e lo fa con un sollecito alla Regione Piemonte affinchè proceda in tempi brevi ai contributi promessi alle aziende che hanno dovuto sostenere spese per la realizzazione di adeguamento dei propri locali aziendali al fine di rispettare le disposizioni sanitarie emanate a seguito dell’influenza aviaria.
“Nonostante oggi la carne bianca sia tornata da protagonista sulle tavola degli italiani vogliamo difendere un comparto importante e fondamentale per l’economia della nostra regione. – precisano il presidente e il direttore della Coldiretti regionale del Piemonte Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa – Per questo motivo ci siamo battuti e ci batteremo sempre per la rintracciabilità, una misura di trasparenza fortemente voluta dai produttori e dai consumatori e che ha consentito di superare la psicosi nei consumi familiari di carne avicola con un aumento degli acquisti in valore del pollo, del tacchino e delle uova.”
Le risorse necessarie stabilite dovrebbero essere ripartire dal Ministero alle Regioni interessate: ora però il ritardo nello stanziamento di tali fondi non è più giustificabile e Coldiretti è pronta ad intraprendere azioni mirati a difesa delle imprese e per tutelare il loro reddito.

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