13 Gennaio 2016
LE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE PIEMONTESI SOSTENGONO IL FATTURATO AGROALIMENTARE MADE IN ITALY

E’ record per il fatturato agroalimentare italiano che raggiunge i 135 miliardi di euro grazie al boom delle esportazioni, pari a 36 miliardi,  ed alla ripresa dei consumi interni. All’estero sono sempre più richiesti i prodotti del nostro Paese: dall’ortofrutta, che registra un più 11 per cento, all’olio di oliva con un più 10 per cento, dalla pasta al vino che arriva ad un più 6 per cento, come emerge dall’analisi di Coldiretti presentata in occasione della firma del protocollo d’intesa “Diamo credito all’agroalimentare italiano” tra il ministero delle Politiche Agricole e Forestali e Intesa San Paolo alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
“Con l’esportazione delle sue eccellenze agroalimentari, quali il vino, i formaggi DOP, la frutta e le nocciole IGP, il Piemonte ha contribuito al raggiungimento dei 135 miliardi di fatturato – ha commentato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – In particolare il vino piemontese emerge tra i prodotti esportati, soprattutto negli Stati Uniti il cui mercato ne assorbe il 35 per cento”.
Sull’export piemontese grava, però, l’embargo russo, come ha sottolineato la Revelli: “Le esportazioni non vanno altrettanto bene per il comparto ortofrutticolo: il 60 per cento dei 5 milioni di quintali di frutta prodotti in Piemonte è destinato all’estero, di cui il 40 per cento proprio alla Russia”.
Nel 2015 Expo ha giocato un ruolo importante per l’agroalimentare italiano, come ha evidenziato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte: “L’esposizione Universale è stata una vetrina internazionale fondamentale per far conoscere il vero Made in Italy all’estero. Ha rappresentato una grande opportunità per le 200 aziende piemontesi di Campagna Amica che, al padiglione Coldiretti No farmers no party, hanno potuto esporre e far degustare le eccellenze enogastronomiche del Piemonte, oltre a raccontare al pubblico italiano e straniero storia, cultura e tradizioni del territorio, insieme al modello di sviluppo della filiera agroalimentare in cui Coldiretti crede”.
La domanda di prodotti agroalimentari nazionali, sinonimo di qualità nei mercati esteri, potrà essere sostenuta sul piano produttivo dagli investimenti realizzabili grazie all’approvazione del Psr 2014-2020, come ha ricordato De Concilio: “Abbiamo di fronte una grande occasione per sostenere lo sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana e per aumentare la competitività delle nostre aziende piemontesi”.  

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