22 Febbraio 2010
MOSCATO: NECESSARIE SCELTE INDUSTRIALI E PROMOZIONALI COLLEGATE AL TERRITORIO.

Il mondo dell’Asti DOCG è in fermento. La fuoriuscita dal Consorzio di Tutela di alcune aziende trasformatrici ha dato la sensazione che queste stiano perseguendo una logica industriale ove il moscato diventi un prodotto di massa completamente scollegato dal territorio.
Queste stesse aziende hanno ridotto gli investimenti promozionali aziendali lasciando il consorzio completamente solo nella promozione pre-natalizia dell’Asti DOCG.
“Ci saremmo aspettati, dice Maurizio Soave - presidente Coldiretti Asti e membro di giunta della Coldiretti del Piemonte con delega al vitivinicolo – da parte delle aziende trasformatrici la promozione dei loro marchi aziendali in sinergia con quella istituzionale gestita dal Consorzio. Ci siamo invece trovati con un battage pubblicitario fortemente ridimensionato che sicuramente non ha incentivato gli acquisti. Ci chiediamo quali siano le ragioni per questo disinteresse per il marchio Asti e come si spieghi la crescita di marchi di fantasia o aziendali”.
Ma c’è anche chi sostiene, che le scelte industriali siano il segnale che le stesse intendono dare alla dirigenza del Consorzio in termini di gestione dello stesso.
Intanto per domani martedì 23 febbraio è prevista la convocazione della Commissione paritetica del moscato. Sarà questa la sede per dipanare l’intricata matassa.
“ Alla Coldiretti del Piemonte preme evidenziare che di questo passo si rischia di buttare lo sforzo compiuto per valorizzare un prodotto che oggi è apprezzato in tutto il mondo, conclude Paolo Rovellotti, presidente di Coldiretti Piemonte. Occorre ritrovare il giusto equilibrio tra la parte agricola  e quella industriale nell’ambito del Consorzio e soprattutto occorre effettuare sinergie per la promozione dell’Asti anche attraverso la convinta promozione da parte delle imprese industriali che lo trasformano”.
Coldiretti Piemonte ricorda che il Piemonte non può permettersi il lusso di non tenere conto dei numeri che il moscato esprime. Nel 2008 sono stati prodotti 564 mila ettolitri di vino che sono stati commercializzati in oltre 75 milioni di bottiglie. Di queste solo 13,5 milioni, pari al 18% sono state vendute in Italia, mentre quasi 62 milioni di bottiglie, pari all’82% esportate. E’ evidente quindi che l’economia agroalimentare piemontese ha nel moscato un momento di grande interesse economico che può essere utilizzato in tutto il mondo come biglietto da visita per promuovere questo territorio”. 
                                                                                           

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