14 Luglio 2008
Nuove opportunità dalle agrienergie.

“Negli ultimi venti anni in Piemonte si è assistito ad una perdita del 20 % della superficie agricola utilizzabile. Questo dato deve portare ad un’attenta riflessione politica a livello regionale, se si considera che tali superfici, oltre all’utilizzo per colture alimentari, potrebbero rappresentare una “potenzialità” energetica rinnovabile di indubbio valore, con ripercussioni positive dal punto di vista sociale nonché economico”.
Con queste parole il presidente regionale di Coldiretti Piemonte, Giorgio Ferrero, ha illustrato al presidente della Regione, Mercedes Bresso, quali potranno essere i benefici e le potenzialità derivanti dall’uso e dall’incentivo delle energie da fonti rinnovabili.
L’incontro si è svolto nella sede di piazza Castello alla presenza degli assessori all’agricoltura Mino Taricco e dell’Innovazione Andrea Bairati.
Per Coldiretti c’erano anche il vice presidente regionale Paolo Rovellotti e il direttore Bruno Rivarossa.
Una riunione che l’Organizzazione aveva più volte sollecitato per presentare il documento redatto dalla Giunta Regionale Coldiretti e un piano da cui partire per applicare le diverse tipologie da fonti rinnovabili sul territorio piemontese in completa sinergia con le istituzioni.
“Il settore agricolo deve essere coinvolto non solo in virtù delle potenzialità di offerta di materia prima, ma anche in base alla possibilità di produrre e vendere direttamente energia, ad esempio attraverso la progettazione di impianti dimensionati in relazione alla produttività e potenzialità energetiche del territorio, stimolando ad esempio iniziative consortili con partecipazione agricola. – ha continuato il presidente Giorgio Ferrero – Come, ad esempio, necessità di incentivare tutte quelle iniziative che consentano all’azienda agroenergetica di adottare tecniche innovative per il risparmio energetico relativamente all’edilizia (utilizzo di materiali e di tecniche architettoniche e strutturali specifiche per le pertinenze produttive aziendali) e a tecniche produttive alternative a basso impatto energetico”.
Un invito che la presidente Bresso ha accolto con favore trovando pienamente d’accordo con Coldiretti e ribadendo come sia “fondamentale che la regione Piemonte si muova al più presto su questa partita al fine di abbattere i costi delle proprie bollette”.
“Generalmente quando si parla di energia si pensa ai grandi impianti industriali, soprattutto per quanto attiene la domanda energetica. Il sistema agricolo italiano, per contro, consuma un'aliquota estremamente ridotta di energia, termica ed elettrica, rispetto al complessivo nazionale, con valori percentuali sostanzialmente stabili negli ultimi decenni, non superiori al 2-3 %. – ha proseguito il vice presidente Paolo Rovellotti – Ecco perchè mi piacerebbe che la Regione proponesse condizioni vantaggiose per accordi sui bacini idroelettrici tramite microcentrali dove ci sono canali, acquedotti, e microturbine. Oltre ad essere vantaggiosi per gli imprenditori agricoli costituirebbero delle vere e proprie sentinelle ambientali proficue per il territorio”.
La carenza di formazione ed informazione in questo campo rappresenta oggi un rilevante ostacolo nella promozione delle filiere agricoltura-energia. La diffusione della conoscenza e di specifiche competenze tra gli operatori, è fattore essenziale per uno sviluppo sostenibile e diffuso delle fonti rinnovabili di energia.
Per questo motivo la presidente Mercedes Bresso ha voluto sottolineare l’importanza di convocare a breve una riunione pubblica su queste tematiche dove la salvaguardia delle aree agricole, il recupero delle aree dismesse e la realizzazione di aree intercomunali dovrà  diventare il comune denominatore di una mobilitazione culturale che verrà portata avanti con i sindaci.
In poche parole la Regione studierà una norma semplificativa che permetterà di avviare una gara unica di appalto, dando la possibilità di abbattere i costi: compito degli imprenditori sarà quello di trovare i consumatori.
Al termine della riunione, conclusasi con la volontà di ritrovarsi per analizzare più nel dettaglio i singoli vantaggi derivanti dalle energie rinnovabili e le opportunità per la Regione, tutti sono stati concordi nell’affermare che è necessario promuovere la realizzazione di sistemi diffusi anziché prevedere pochi impianti e concentrati, al fine di ottimizzare le risorse disponibili sul territorio: tutto questo si deve completare attraverso un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori che operano sul territorio. Regione Piemonte compresa.  
 
 

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