Una nutrita delegazione di suinicoltori del Piemonte ha partecipato oggi alla manifestazione di Milano davanti alla Borsa Merci, per testimoniare una forte presa di posizione contro l’economia di carta, che sta uccidendo quella reale.
“Gli allevamenti piemontesi sono costretti a lavorare in perdita, vittime di un mercato, in cui da una parte vi è la diminuzione dei consumi, dall’altra l’aumento dei costi di produzione”, dicono il presidente Paolo Rovellotti e il direttore della Coldiretti regionale, Bruno Rivarossa, che hanno accompagnato i suinicoltori piemontesi in Piazza Affari”.
“Per salvare gli allevamenti e la vera salumeria made in Italy, bisogna sostenere l’economia reale, che è alla base del successo delle nostre produzioni nel mondo, ma che è sotto l’attacco delle manovre finanziarie internazionali”, aggiunge Marcello Gatto presidente di Coldiretti Cuneo e membro di Giunta di Coldiretti Piemonte con delega al settore carni.
Davanti alla Borsa Merci di Milano, è stato anche distribuito un noto prosciutto crudo piemontese, che ha recentemente ottenuto la DOP.
Conclude Rivarossa: “Abbiamo portato in mostra a Milano la salumeria tipica piemontese, per testimoniare che nei nostri  allevamenti, i maiali sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigorosi disciplinari di produzione “Dop”: questo è il vero Made in Italy, mentre sul mercato è facile acquistare prosciutti contrassegnati dal tricolore, che in realtà arrivano dall’estero e non hanno nulla a che fare con la qualità del prodotto nazionale. Per questo, chiediamo che vengano emanati i provvedimenti applicativi previsti dalla legge nazionale sull’etichettatura di origine approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno, che prevede l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti”.