12 Settembre 2008
OCM vino:

 Partiamo in salita dopo che è stato approvato il Regolamento sulla riforma della politica vitivinicola Europea (Organizzazione Comune di Mercato- OCM) che, da un lato non interviene adeguatamente, come invece era stato annunciato nella fase iniziale, su un vero ammodernamento dei principi di intervento e, dall’altro introduce alcune novità preoccupanti.
“La perdente negoziazione in sede politica, ha permesso di lasciare passare il nuovo quadro di norme, oggi in parte già in vigore, altre che lo diverranno presto, che non possono, purtroppo, essere cambiate. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti regionale del Piemonte Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa - Ci troviamo quindi nelle condizioni di poter solamente introdurre correttivi parziali e non facili in sede di stesura dei regolamenti applicativi e dei successivi provvedimenti nazionali e regionali.
La riforma della Ocm vino non ci piace affatto. Zuccheraggio, vitigno e annata per i vini da tavola e liberalizzazione senza regole dai diritti di impianto sono tre aspetti importanti della riforma appena varata per i quali Coldiretti è stata sempre  fortemente critica. Come Coldiretti stiamo lavorando sui tavoli comunitari e nazionali per cercare almeno di limitare i danni.”
Coldiretti, inoltre, è fortemente contraria alla pericolosissima previsione della Commissione europea di usare in etichetta la menzione “Vino Comunitario” perché nasconde l’origine del prodotto, per questo occorre vigilare affinché le Docg, Doc e Igt esistenti non siano intaccate dalla riforma. Inoltre, è ora di finirla poi, con la demonizzazione dei sottoprodotti: fecce e vinacce non sono rifiuti speciali ma risorse e ai produttori deve essere garantita la possibilità di utilizzazioni alternative all’esproprio della nuova distillazione.
Di fronte allo sconcertante quadro che si presenta con la nuova OCM sarebbe facile cadere nell’arrendevolezza, nella rassegnazione che non di rado si coglie sulla piazza, “tanto i giochi sono fatti”, vivendo con eccesiva apprensione il momento, oppure, viceversa, illudersi di poter cambiare ciò che resterà irremovibile. Sarebbe un errore. “Occorre invece – continuano Ferrero e Rivarossa – agire con lucidità e fermezza, pronti a discutere e proporre interventi correttivi, ma anche pronti dove necessita a dare battaglia. Coldiretti si muoverà nelle varie sedi : Bruxelles, Ministero e Regione, portando su quei tavoli precisi documenti di lavoro”.
Sono, infatti, molte le misure appena varate dal nuovo regolamento, l’applicazione delle quali è delegata allo Stato Membro ed alle Regioni e molto si potrà fare consultando i produttori e mettendo mano ai disciplinari delle Doc e Docg. Proprio lì Coldiretti porterà con forza le istanze a difesa dei valori della vitivinicoltura italiana e della tutela del consumatore.
“Ci attende un periodo di intenso e difficile impegno”  – hanno concluso Ferrero e Rivarossa - ma siamo pronti a fare la nostra parte, fino in fondo, ne va del futuro delle nostre imprese e dell’economia del territorio”.

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