6 Dicembre 2011
OLTRE CENTO SINDACI PIEMONTESI HANNO GIA’ ADERITO ALL’INVITO DI COLDIRETTI CON UN ORDINE DEL GIORNO A TUTELA DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE

Sono già un centinaio le amministrazioni locali che hanno aderito all’invito di Coldiretti Piemonte e hanno approvato un ordine del giorno a tutela del Made in Italy agroalimentare. Alla luce dell’intensificarsi dei rischi di contraffazione e concorrenza sleale verso i prodotti nazionali, il progetto della Federazione regionale è quello di agire concretamente, coinvolgendo le Istituzioni, per combattere “la diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica e raggirano i consumatori, che non possono scegliere in modo consapevole”, dicono Paolo Rovellotti, presidente, e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte.
Coldiretti Piemonte ha invitato tutte le amministrazioni, provinciali e comunali, a inserire nell’ordine del giorno dei rispettivi Consigli e Giunte, un punto relativo alla discussione ed alla condivisione dell’azione a tutela dei veri prodotti alimentari “Made in Italy”  nonché a porre in essere tutte le iniziative utili a questo scopo.
L’obiettivo della Federazione regionale è già stato recepito e condiviso dalla Regione Piemonte, oltreché dalle altre Istituzioni interessate, Province, Camere di Commercio e Consorzi di Tutela, che hanno espresso pieno sostegno alla battaglia a difesa del Made in Italy.
“E’ necessario porre fine a una situazione insostenibile: l’Italian sounding ruba all’economia nazionale oltre 60 miliardi di euro all’anno,” puntualizza Rivarossa.
Dopo la denuncia, da parte di Coldiretti, di utilizzo improprio di risorse pubbliche da parte della Società italiana per le imprese all’Estero - SIMEST s.p.a. destinate a finanziare la produzione e la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese, “non possiamo continuare ad assistere alla svendita della nostra economia  e dei nostri territori, che rischia di danneggiare irrimediabilmente il nostro grande patrimonio”, conclude il direttore di Coldiretti Piemonte, “per questo abbiamo deciso di coinvolgere tutte le amministrazioni nella nostra battaglia, a difesa dell’italianità e delle scelte consapevoli dei consumatori”.  

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