20 Luglio 2011
PESCA DELLA SOLIDARIETA’ A TORINO: RIPARTE DAI PIU’ DEBOLI PER RENDERE FORTE L’ECONOMIA DEL TERRITORIO

10.000 chilogrammi di pesche raccolte nei frutteti del Piemonte saranno concentrati venerdì 22 luglio in Piazza San Carlo a Torino dalla Coldiretti regionale che interprete delle legittime rivendicazioni dei frutticoltori vuole evidenziare un'assurdità economica senza confronti: i ricavi in campo da parte dei frutticoltori non coprono neppure i costi di produzione. Oggi servono cinque chilogrammi di pesche per un caffè! Inoltre il consumatore paga sempre molto care le pesche al momento dell'acquisto a causa di un sistema commerciale e distributivo che applica ricarichi fino al 500 per cento rispetto al prezzo pagato agli agricoltori.
Una situazione vergognosa che Coldiretti intende denunciare senza mezzi termini.
Proprio per rafforzare il messaggio, Coldiretti Piemonte ha avviato contatti con le principali associazioni che forniscono accoglienza ed assistenza ai nuovi poveri ed alle persone economicamente disagiate e, su indicazione della Caritas del Piemonte, hanno aderito  il Gruppo Abele, il Banco Alimentare del Piemonte, il Sermig e la Mensa dei Francescani.
Venerdì dopo la conferenza stampa i 10.000 chilogrammi di frutta messi a disposizione da Coldiretti Piemonte verranno smistati in Piazza San Carlo a Torino e consegnati con 10 pulmini ai centri di accoglienza.
Dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa  presidente e direttore di Coldiretti Piemonte:" Abbiamo scelto una nuova strada per evidenziare un problema che assilla le nostre imprese frutticole. Accanto alla denuncia all'opinione pubblica del basso prezzo delle pesche in campo, alla loro distruzione e successivo interramento, abbiamo preferito donarle alle categorie socialmente ed economicamente più deboli. Un modo per comunicare che l'impresa agricola non può più sostenere economicamente una situazione di pesantezza del mercato, dove nell'ambito della filiera i centri di condizionamento e di vendita scaricano i loro costi anche sui consumatori andando così a colpire l'anello iniziale e quello finale. Facciamo incontrare così i soggetti che operano verso la parte debole della società con la vera economia territoriale che sa esprimere anche così il buon senso, richiamato dal nostro presidente confederale Sergio Marini, pochi giorni fa al Palalottomatica di Roma”.
Conclude Riccardo Chiabrando membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega al settore frutticolo da parte del presidente Rovellotti: "Venerdì scorso si è svolto in regione Piemonte -assessorato all'agricoltura - un incontro convocato dall'assessore Claudio Sacchetto.Presenti i vari rappresentanti della filiera, abbiamo dovuto prendere atto della dimensione europea della crisi dei prezzi delle pesche dovuta ad una serie di fattori: da una parte, una stagione estiva particolare che non ha fatto decollare i consumi, mentre dall'altra una concomitanza dei periodi di maturazione in Italia, Spagna e Francia per cui si è riversata sul mercato una quantità di pesche superiore alla media degli scorsi anni. Ma soprattutto l'assessore Sacchetto ha informato della volontà della Commissione Europea di non intervenire con ritiri straordinari che avrebbero potuto rilanciare il mercato destinando una buona quantità di pesche ad aiuto alimentare. Insomma una situazione difficile che necessita di interventi urgenti e concreti".

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