17 Novembre 2009
PIU’ RESA AGLI SPUMANTI E MENO RENDITA AL PRODUTTORE

Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha stabilito con una circolare, che il saccarosio o i mosti aggiunti fino al 1,5% ai vini di base per avviare la presa di spuma (con un ulteriore 0,5% per lo sciroppo di dosaggio previsto per alcune tipologie),  potranno sommarsi ai volumi aventi diritto alla DOC/G per gli spumanti.
“Coldiretti, commenta Domenico Bosco responsabile nazionale del settore vitivinicolo di Coldiretti, ha espresso, sin dall’inizio del dibattito che ha portato alla definitiva emanazione della circolare, la propria  contrarietà al suddetto provvedimento, emanato senza la necessaria considerazione sugli effetti economici e di tutela degli interessi dei produttori e di quelli dei consumatori”.
“Basti ricordare – commenta Maurizio Soave, membro di Giunta Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo - che in Piemonte si produce, tra gli altri spumanti,  l’Asti DOCG, che impatta sull’economia vitivinicola in modo determinante, coinvolgendo un quinto della superficie vitata e  quasi un terzo delle aziende viticole. Per questa importantissima produzione fin dal 1972 si applica un contratto interprofessionale, non senza impegni, rinunce, investimenti e una costante ricerca della qualità. Tramite accordo si fissano annualmente la resa delle uve, i prelievi per promozione e lo stoccaggio ecc, il tutto per tenere agganciata l’offerta alla domanda e per promuovere l’Asti spumante in tutto il mondo”.
La resa del vigneto è stata ridotta per riequilibrare il mercato anni addietro anche del 18%, mentre per la vendemmia 2009 il “taglio” è stato del 5% e si prevedono ulteriori contenimenti, fino al 15%  per la campagna 2010, se non ci sarà una auspicata inversione di tendenza dei consumi. Con la suddetta circolare da un lato si stabilisce, contrariamente a quanto fatto fin’ora, che prodotti esterni (seppur legittimamente usati per avviare la fermentazione che origina il perlage), divengano DOCG, e dall’altro si sancisce una perdita secca per i viticoltori.
“Attendiamo di conoscere i dati definitivi della vendemmia 2009 dell’Asti,  - conclude Soave - ma in media l’aumento indotto dalla decisione ministeriale comporterà un aumento di oltre 12 mila ettolitri (su almeno 600.000 annualmente destinati ad Asti spumante), che corrispondono almeno a 16 mila quintali di uva, che divisi per i circa 9.000 ettari e considerato il prezzo dell’uva, significano 170 euro per ettaro”.
I produttori ricordano trattative dove per mesi si contendono pochi centesimi sul prezzo o poche unità di resa e ci si tassa per la promozione e qui con un colpo d’ingegno si aumenta la potenzialità di quasi un milione e mezzo di bottiglie? Coldiretti ritiene che il provvedimento vada rivisto velocemente anche per non compromettere anni di impegno e di lavoro all’insegna della trasparenza, della qualità e delle effettive esigenze del mercato.

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