10 Novembre 2008
PRESIDIO COLDIRETTI PIEMONTE DAVANTI AD ARPEA

Le adesioni degli imprenditori agricoli al presidio di ARPEA (Ente pagatore della Regione Piemonte) in corso questa mattina in via Bogino, 23 a Torino ha superato, in termini di adesioni, le aspettative di Coldiretti Piemonte.
Sono infatti oltre 700  i presenti al presidio di cui tre pullman giunti dalla provincia di Cuneo, due pullman dalla provincia di Asti, due dalla provincia di Alessandria. Dalla provincia di Torino gli imprenditori si sono mossi con le loro auto.
Dicono Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Piemonte, : “L’alto numero di adesioni in così poco tempo conferma che il problema dei pagamenti da parte di ARPEA è molto sentito in agricoltura. In anni di crisi economica, come l’attuale, la pubblica amministrazione non deve ostacolare l’erogazione dei fondi comunitari poiché questi sono determinanti per i bilanci delle imprese agricole”.
Coldiretti Piemonte non è nuova a questo tipo di denunce: lo scorso settembre, infatti, grazie alle pressioni esercitate sulla Regione Piemonte, Coldiretti riuscì ad ottenere che ARPEA (Ente pagatore della Regione Piemonte) attivasse l’opzione di anticipazione per effettuare l’erogazione di tali contributi nella misura del 75% del premio sulle superfici accertate come pagabili.
Dalle verifiche effettuate da ARPEA ad oggi sono stati pagati circa il 50% degli importi richiesti a livello regionale dell’anno 2007; la restante parte risulta impagabile a causa di circa 250.000 anomalie particellari di vario genere.
Secondo le stime dell’Organismo pagatore 50.000 di queste sono sanabili solamente dalla Pubblica Amministrazione in quanto trattasi di particelle senza un riscontro grafico dovuto ad inefficienza del sistema informatico. Ad una più attenta verifica Coldiretti ha potuto valutare che almeno il 40-50% di queste in effetti o non sono affatto anomalie o risultano anch’esse di competenza pubblica in quanto non è stata aggiornata la valorizzazione grafica che ha causato l’incongruenza fra quanto dichiarato in domanda e quanto risulta sul GIS cioè all’archivio grafico di controllo.
Tutto ciò comporta che moltissime domande non siano state pagate oppure siano state pagate solo parzialmente per inadempienze della Pubblica Amministrazione; inoltre, i tempi per la correzione di queste anomalie non saranno brevi (si stima non meno di 5 mesi) e i costi previsti per la correzione delle anomalie ricadranno per buona parte sul beneficiario.

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