19 Settembre 2008
Prezzi:

“L’emergenza alimentare non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori, perché questi non consentono di coprire i costi di produzione e, nel lungo periodo, portano alla chiusura delle imprese e alla destrutturazione del sistema con immaginabili ripercussioni di carattere economico, sociale e sulla bilancia commerciale”: con queste parole Giorgio Ferrero, presidente Regionale Coldiretti Piemonte, torna su di un tema di forte attualità come quello dei prezzi.
Infatti, proprio il forte calo del costo del grano oltre a non avere alcun effetto sui listini al consumo di pane e pasta rischia di mettere in crisi il futuro delle coltivazioni Made in Italy con l’aumento della importazioni e della dipendenza dall’estero.
“Sui mercati serve una maggiore stabilità per chiudere le porte alla speculazione e consentire una adeguata programmazione della produzione ed una più equa distribuzione del valore nella filiera. – ha continuato il direttore regionale Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa – Per questo Coldiretti ha avviato un progetto per semplificare e razionalizzare la filiera e recuperare valore aggiunto alle imprese agricole”. Un obiettivo che passa anche attraverso un contenimento dei costi di produzione che hanno raggiunto livelli record.
“Stiamo sostenendo con impegno la necessità di dare spazio sugli scaffali della grande distribuzione ai prodotti locali e di stagione per ottimizzare il rapporto prezzo e qualità ma anche di contenere i costi energetici ed ambientali a carico ai prodotti importati da lunghe distanze. – hanno commentato il presidente e il direttore della Coldiretti regionale del Piemonte Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa, dopo aver ascoltato le parole del premier Silvio Berlusconi alla trasmissione di RaiUno “Porta a Porta” – E’ quindi necessario sostenere e mettere a disposizione più spazi di vendita nei supermercati gestiti dai produttori, promuovere una campagna che sensibilizzi ad acquistare prodotti italiani e interventi per accorciare la filiera della produzione”.
I costi elevati del petrolio ha fatto esplodere il costo dei trasporti e messo in discussione il principio base della globalizzazione in base al quale si consumano i prodotti realizzati dove costa meno mentre oggi è necessario favorire la produzione vicino ai luoghi di consumo per motivi economici e ambientali sia nei paesi poveri che in quelli ricchi.
In Italia l’86 per cento delle merci viaggia su strada ed è stato stimato che un pasto medio  percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave, aeroplano prima di arrivare sulla tavola e spesso ci vogliono più calorie di energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali.
La Coldiretti ha promosso il progetto a chilometri zero per favorire il consumo di prodotti locali e di stagione che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi di trasporto inquinanti prima di giungere sulle tavole.
Spinti da Coldiretti, le amministrazioni regionali si sono attivate con l’approvazione di leggi a favore dei cibi a “chilometri zero”, promosse con la raccolta di firme dalla Coldiretti, che sanciscono la preferenza ai prodotti locali in mense, ristoranti e grande distribuzione per combattere i rincari dovuti all'aumento del costo dei trasporti e l'impatto sul clima provocato all'inquinamento con l'emissione di gas serra dei mezzi di trasporto. 
La Coldiretti sta lavorando a una strategia per semplificare e razionalizzare la filiera per rispondere alle esigenze degli agricoltori e nell'interesse dei consumatori che richiede la fattiva e necessaria partecipazione del sistema della trasformazione artigianale e industriale e della piccola e grande distribuzione.
“L’emergenza inflazione deve essere affrontata – ha continuato il presidente Coldiretti Piemonte Giorgio Ferrero - con un piano che vede il coinvolgimento, oltre che delle imprese agricole, del sistema dei consorzi agrari, di CoopColdiretti e del sistema dei farmers market anche a livello regionale. Tale progetto va condiviso con il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia e vuole essere l'impegno concreto di Coldiretti per il rilancio dei consumi e il contenimento dell'inflazione legata all'alimentare nel nostro Paese”.

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