6 Aprile 2010
PROGETTO FRUTTA NELLE SCUOLE: PER COLDIRETTI PIEMONTE “FRUTTA E BUOI DEI PAESI TUOI”

In questi giorni gli studenti delle scuole dell’obbligo del Piemonte hanno portato a casa una busta contenente la frutta di cui al “Progetto frutta scuola” lanciato a livello nazionale dal Ministero dell’Agricoltura in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione.
Un vero peccato che in quelle buste sottovuoto distribuite in Piemonte non vi fossero mele o kiwi piemontesi, ma frutta proveniente da altre regioni.
“Niente da dire  - sostiene Bruno Rivarossa direttore Coldiretti Piemonte - sulla qualità della frutta e sull’iniziativa. Avremmo però gradito vedere in quelle buste del prodotto piemontese. Se la stessa cosa fosse accaduta in altre Regioni, l’iniziativa avrebbe sollevato un terremoto. Non presentare a dei ragazzi il prodotto locale, che genera economia e valorizza il territorio consentendo loro di meglio conoscere la nostra cultura alimentare è perlomeno inammissibile e diseducativo.“
Evidentemente nel progetto, non sono stati inseriti nei vari bandi, concetti come stagionalità e territorialità. Probabilmente la fretta nel recepire una direttiva europea ha giocato un brutto scherzo a livello ministeriale. Per le prossime campagne, secondo la Coldiretti del Piemonte bisognerà prevedere nei bandi, che scadono a maggio 2010 per il “Progetto scuola 2011”, che la frutta arrivi da luoghi il più vicino possibile a quello di distribuzione ed insistere sulla rintracciabilità, l’origine, il legame delle produzioni con il territorio, ma soprattutto la bontà ed i vantaggi salutistici delle produzioni locali, stagionali a KM O.
Infine la Coldiretti del Piemonte non lesina critiche anche ai soggetti che nella regione subalpina hanno vinto il bando di quest’anno.
“Ci chiediamo, afferma ancora Rivarossa, come possono aziende del Piemonte, fortemente coinvolte nella cordata vincitrice del bando, portare avanti un progetto che utilizza mele e kiwi ottenuti in altra regione? Evidentemente vi è qualche difficoltà di raccordo sul territorio che sarebbe opportuno colmare al più presto affinché si faccia sinergia per promuovere complessivamente il prodotto regionale e le imprese che attorno a questo lavorano. Non crediamo che se la stessa cosa fosse successa in Trentino un operatore locale avrebbe inserito le mele od il kiwi piemontese. Questa capacità di non saper valorizzare la nostra territorialità e di non portare valore aggiunto quando è possibile farlo, rappresenta una insensibilità spesso esistente in alcuni operatori finali della filiera. Per questo motivo sosteniamo da tempo che alcune regole di finanziamento alla promozione dovrebbero essere date solo alle imprese locali che realizzano una progettualità di economia territoriale.”
Conclude la Coldiretti del Piemonte ”A maggio saranno diramati i nuovi bandi ministeriali. Insistiamo affinché negli stessi venga privilegiato il prodotto locale e di stagione, in modo da realizzare anche una distribuzione a KM O” .

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