16 Maggio 2008
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013.

Coldiretti Piemonte continua a mantenere una posizione di assoluta criticità nei confronti del Programma di Sviluppo Rurale e delle difficoltà burocratiche a cui devono far fronte le imprese.
Imputata è la Regione Piemonte e le sue promesse non mantenute che stanno creando una sorta di grave disorganizzazione alle aziende con ripercussioni negative per il loro reddito.
Dopo aver tardato notevolmente a presentare e a farsi approvare, il Programma di Sviluppo Rurale dall’Unione Europea, la Giunta Regionale Piemontese ha deliberato, il 27 marzo scorso, l’apertura delle Misure 112, 121 e 311, riguardanti l’insediamento dei giovani in agricoltura, l’ammodernamento delle aziende agricole, l’agriturismo e il fotovoltaico, facendo ampi comunicati stampa per segnalare la disponibilità di milioni di euro per l’agricoltura piemontese, venendo così incontro alle esigenze di migliaia di aziende che attendevano questi bandi da ormai quasi due anni.
Oggi, ad un mese e mezzo dall’apertura delle prime misure, è ancora difficile operare: al momento è in funzione la possibilità informatica di presentare una predomanda che risulta però essere complessa, richiede tempi lunghi e future un’integrazioni.
Resta l’amarezza per le aziende che sono in attesa di fare investimenti, di insediare i giovani, di ammodernare le strutture, di renderle più efficienti, e così pure tutta l’economia che il Programma di Sviluppo Rurale dovrebbe muovere far muovere e dare certezze mentre, attualmente, queste indicazioni importanti non ci sono.
  "Coldiretti continuerà ad esercitare il suo pressing, determinata a portare a casa i risultati promessi: non si deve, infatti, mai dimenticare che si è battuta molto per ottenere un programma finalizzato alla rigenerazione delle imprese agricole e ottenere così una maggiore integrazione fra le diverse misure, incentivando il beneficiario a sviluppare una pianificazione dei diversi interventi a valere su più misure. - ha detto il direttore della Coldiretti regionale  del Piemonte Bruno Rivarossa - L’ambiente, l’innovazione, la crescita economica, rappresentano questioni di centrale importanza anche per l’agricoltura, che non possono prescindere da un’efficace politica che promuova le infrastrutture, i servizi, l’innovazione tecnologica, e il rispetto dell’ambiente.”
"I problemi che quotidianamente devono affrontare i nostri imprenditori sono molteplici e la burocrazia rappresenta un ostacolo pesante per le nostre aziende. Ecco perchè Coldiretti si è battuta e si sta battendo per un approccio strategico al nuovo Piano di Sviluppo Rurale – ha aggiunto il presidente regionale Coldiretti Piemonte Giorgio Ferrero - finalizzato a dare all’impresa agricola un ruolo da protagonista nel territorio in cui opera, fornendo beni e servizi economici, ambientali e sociali agli imprenditori, contribuendo a creare nuove opportunità e nuova occupazione”.
Solo in questo modo si potrà promuovere un’agricoltura competitiva, sostenibile e integrata, nella quale si possa realizzare appieno e consapevolmente il ruolo sociale, ambientale ed economico degli imprenditori. Un’agricoltura rigenerata.

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