2 Settembre 2008
PSR:Coldiretti Piemonte lancia un ultimatum per i mancati pagamenti

Coldiretti Piemonte, ancora una volta, richiama l’attenzione della Regione per difendere e tutelare le imprese agricole che rappresenta, per difendere i loro redditi e il loro futuro.
Si tratta di un vero e proprio ultimatum che viene riassunto nelle parole del presidente e del direttore Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa: “Siamo stanchi di aspettare i pagamenti dovuti per le anticipazioni sulle misure del Programma di Sviluppo Rurale del 2007, domande aperte più di un anno fa e ancora rimaste senza erogazione. Per le imprese agricole questi fondi rappresentavano una vera boccata di ossigeno, la possibilità di pianificare l’attività e poter garantire quella continuità di cui oggi molte aziende non sono più sicure”.
Le misure a cui fanno riferimento Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa sono quelle dove rientrano la maggior parte delle imprese, come agroambiente e indennità compensativa,  pilastri sui quali si regge l’eterogenea agricoltura piemontese.
Per questo, oggi, Coldiretti Piemonte, mette nuovamente il dito nella piaga dei mancati pagamenti: al ritorno dalla pausa estiva le istituzioni sono chiamate ad interventi significativi e concreti per il settore agricolo, dando ciò che gli  imprenditori stanno ormai aspettando da troppo tempo.
Coldiretti Piemonte chiede, quindi, di confermare in termini di utilità la scelta politica di avere un organismo pagatore regionale piemontese (Arpea) in grado di dare efficienza al sistema delle erogazioni dei contributi in modo tale da adeguarsi almeno alle altre realtà nelle quali, su queste domande, le aziende agricole attualmente hanno già ricevuto un cospicuo acconto pari al 75% del contributo richiesto.
“Non si deve dimenticare che il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 si è fatto attendere per oltre un anno rispetto alla data stabilita portando con sè innumerevoli disagi per le aziende – proseguono il presidente Ferrero e il direttore Rivarossa – per questo a Coldiretti Piemonte  preme sottolineare come sia arrivato il momento di dare il dovuto alle imprese. Solo in questo modo potranno continuare a produrre e garantire quella qualità a trecentosessantagradi alla quale siamo abituati”. 

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