31 Gennaio 2012
RISICOLTURA: PER COLDIRETTI PIEMONTE LE STRATEGIE ECONOMICHE AI PRODUTTORI ED UN INPUT ALL’ENTE NAZIONALE RISI

Nell’ambito dell’Osservatorio Mercati regionale, insediato da Coldiretti Piemonte opera un gruppo di lavoro coordinato dal presidente di Coldiretti Vercelli Biella Paolo Dellarole che come membro di giunta della Coldiretti regionale ha ricevuto dal presidente Paolo Rovellotti deleghe specifiche per il settore del riso.
In questi giorni di intensi dibattiti, sul posizionamento dei vari settori all’interno della nuova PAC, il tavolo di lavoro risicolo piemontese, ha effettuato una analisi delle necessità economiche del settore.
Dice il presidente Paolo Dellarole: “riteniamo che ricerche e sperimentazioni siano importanti ai fini della competitività della risicoltura a livello internazionale. Conseguentemente, occorre uno stretto dialogo tra tutti gli attori della filiera per rinnovare e migliorare ancora le varietà oggi coltivate” in una logica di difesa della qualità.
Occorre inoltre modificare, almeno nel Nord Ovest di Italia, i sistemi di commercializzazione, attraverso la stipula di nuovi contratti di filiera con le industrie di lavorazione che credono nella valorizzazione del riso made in Italy.
Aggiunge Dellarole, tramite il nostro Osservatorio Mercati regionale siamo pronti e disponibili ad instaurare con i sistemi industriali forme di accordo che possano concretamente strutturare una nuova forma di azione economica.
Tutto ciò non è sufficiente, a seguito dell’introduzione del disaccoppiato nel settore riso. E’ necessario rivedere anche l’intero piano delle sementi certificate nazionali. Le circa 300 imprese risicole che moltiplicano per le ditte sementiere e per l'Ente Risi, oggi garantiscono la produzione di seme certificato; da quest’anno, non riceveranno più un aiuto diretto, hanno dei costi aggiuntivi in fase di moltiplicazione del seme, dovuti principalmente ai costi sostenuti nella fase di monda in campo che viene effettuata ancora manualmente. Inoltre, le aziende risicole che acquistano seme certificato rischiano di pagare il seme più caro rispetto al passato. Ora è necessario fare chiarezza anche in questo settore, per evitare  aggravio di costi che colpirebbero indiscriminatamente i moltiplicatori di seme e i risicoltori fruitori finali. In ultimo è urgente approvare la nuova legge per la disciplina del commercio interno del riso che da più di tre anni giace nei cassetti del legislatore, dove Coldiretti, tra i vari emendamenti proposti per valorizzare le varietà più pregiate, ha presentato un emendamento relativo all’indicazione dell’ origine del prodotto.  Secondo Coldiretti Piemonte è opportuno porsi il quesito su quale deve essere il ruolo dell’Ente Risi, perchè in questa fase storica, l'Ente rischia di ricoprire un ruolo anacronistico per le imprese e gravare sulla loro dinamicità nel mercato.
Dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa: “va riconosciuta all’Ente nella sua funzione pubblica l’impegno operativo nel settore, ma è quantomai opportuno rianalizzare la funzione ed il ruolo di strumenti di tal portata, evitando confusione di ruoli e sovrapposizioni che potrebbero rivelarsi costosi e non rispondenti totalmente alle nuove esigenze del comparto.

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